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Un nuovo eroe per la sinistra? 'Renzie', il sindaco che si fa Fonzie | FOTO

Matteo Renzi, dopo le polemiche per la sua apparizione ad Amici di Maria De Filippi, torna a fare il Fonzie nel settimanale 'Chi'. Giubbotto di pelle, maglietta bianca e sguardi da duro

Sunday, Monday, Happy Days. Tuesday, Wednesday, Happy Days. Thursday, Friday, Happy Days. The weekend comes, my cycle hums, ready to race to you. Cera una volta un mito, Arthur Fonzarelli, detto Fonzie. Il mito è rimasto, la serie tv è diventato un cult per nostalgici. Ma Fonzie ha vinto la prova del tempo. Il duro dal cuore tenero con il giubbetto di pelle, la maglietta bianca, la moto, le donne ai suoi piedi. Spaccone per il verso giusto, l'uomo dell'ehi, praticamente magico, incapace di chiedere scusa. Minuto ma potentissimo. Un piccole re in un America lontana, agli albori della rivoluzione hippy.

C’era una volta un sindaco, Matteo Renzi. Un po’ sindaco, un po’ premier, un po’ segretario del Pd. Il politico più amato dagli italiani, un po’ come lo fu la Cuccarini per il piccolo schermo. Tanto amato da sbarcare ad Amici, alla corte di Maria de Filippi. Una prima assoluta per un politico. E come si presenta Renzi davanti alla quella platea? Vestito praticamente da Fonzie. Giubbotto di pelle, maglietta aderente, jeans.

L’abito non fa il monaco ma c’è sempre qualcuno che ha l’occhio più lungo di tutti. Tanto da vederci in quei panni lo stile del latin lover di Happy Days. Un minuto più tardi ed il gioco (di parole) era cosa fatta: da ‘Il rottamatore’ a ‘Renzie’. Finita qui? Niente affatto. Qualcuno, i giorni di Amici, criticò Renzi per aver accettato l’invito della De Filippi. Renzi si difese e in due giri di valzer la polemica era servita. Tanto il settimanale della Mondadori ‘Chi’ e lo stesso Renzi hanno deciso di tornarci sopra. Dopo le critiche, infatti, Renzi per tutta risposta si è fatto fotografare vestito come l’eroe di Happy Days. Nel servizio, in edicola domani, il sindaco 38enne imita tre foto di Fonzie: con giubbino di pelle nera, t-shirt bianca e jeans, fa il verso agli atteggiamenti da duro resi indimenticabili da Henry Winkler (il vero volto di Fonzie).

Renzi si veste da Fonzie per 'Chi'

‘RENZIE’ “Penso sia giusto arrivare a tutti”, spiega Renzi nel servizio. “I ragazzi che guardano Amici – ha continuato – non sono di serie B rispetto ad altri. Mi è sembrata una polemica ideologica da radical chic. Io voglio parlare ai giovani e agli anziani e, per fare questo, devo essere capace di adoperare il loro linguaggio, devo andare nelle trasmissioni che guardano e nei luoghi che frequentano. Il mio dovere è essere diretto e non elitario”.

‘RENZIE 2’ – “Felicità è quando la gente ti affida le sue speranze – prosegue Renzi – quando riesco a fare passare il concetto per cui la politica non è fatta da gente che ruba, ma da chi offre soluzioni, che poi si concretizzano in fatti reali. La politica stessa, per me, dovrebbe essere solo questo e ciò mi rende profondamente felice”. E poi, citando papa Wojtyla, aggiunge “ai giovani dico: non abbiate paura, andate e provate”.

FIRENZE - Sui suoi programmi futuri, “c’è la ricandidatura a sindaco di Firenze tra sei mesi – dice – sempre che non si verifichino le condizioni per...”. “Correre per Palazzo Chigi” completa l'intervistatore, e Renzi risponde: “Esatto”.

GAD LERNER – Passano pochi minuti dalla diffusione della notizia e arriva sibillino il commento del giornalista Gad Lerner. “Il servizio fotografico concordato da Matteo Renzi con il “diabolico” direttore di “Chi”, Alfonso Signorini, servirà certamente a promuovere l’ultimo libro mondadoriano dell’aspirante presidente del Consiglio. Congratulazioni. Renzi spopola, ama scandalizzare la sinistra da lui accusata di rinchiudersi in un recinto settario, e sazia il suo personale narcisismo. Ma rivela anche la sua volontà di procedere sulla strada di Palazzo Chigi affermando una leadership personalistica non facile da digerire per un partito -certo- sgangherato, ma pur sempre orientato a percepirsi come movimento collettivo. Renzi continua a giocare in proprio. Usa l’ironia contro il Pd finito al governo coi ministri di Berlusconi ma intanto usa le stesse armi dell’avversario cui vuole contendere la guida del paese. E’ un gioco divertente ma, alla lunga, pericoloso da controllare. L’Italia è il paese delle bolle mediatiche che hanno l’antipatica tendenza a scoppiare, come le bolle di sapone”.

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