Renzi e l'ex ministro Barca insieme a pranzo. L'intesa del dopo Bersani parte da Firenze?

Da Prato, dove Fabrizio Barca ha dato il là al suo tour di ascolto tra gli iscritti del Partito democratica, l’ex ministro per la Coesione territoriale è stato più che esplicito: “Tra me e Matteo Renzi c’è complementarità, nessun asse”. Barca che vorrebbe prendersi il Pd, o almeno tentare di imporre la sua linea, quella che parla di una decisa sterzata a sinistra, quella che vuol eliminare il suffisso centro, quella che strizza l’occhio a Vendola con cui vuol fare un cantiere politico.

Dall’altra parte c’è il sindaco di Firenze, che ha già dichiarato che non correrà per la segreteria dei democratici, ma che oramai, dopo il passo indietro di Bersani, ha sempre più peso all’interno di Largo del Nazareno. Renzi che non vuol farsi apparato ma che ha bisogno di controllarne almeno un po’. Non tutto ma una bella fetta.

Il manifesto di Barca da una parte, il partito liquido di Renzi dall’altra. In mezzo un’esigenza necessaria, irrimandabile: un partito da rifondare. Un nuovo volto e delle nuove regole: quelle per le primarie che stabiliranno il nuovo segretario; quelle che dovranno far luce su un nodo sollevato proprio da Barca e sposato da un altro big toscano, il governatore Enrico Rossi: un segretario candidato premier, oppure due cariche distinte.

Per questo a pranzo Barca e Renzi, così per rompere il ghiaccio e guardarsi negli occhi per bene, si incontreranno a pranzo. A confermare la notizia, trapelata già ieri sera, è stato lo stesso Barca, al termine di un incontro pubblico al cinema Terminale di Prato: “Ci incontreremo a pranzo, ma non so ancora dove, aspetto un suo sms”.