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Renzi: "Basta complottismo, ad Arcore solo per cooperare"

Matteo Renzi torna sul tanto contestato incontro con il presidente Silvio Berlusconi e ribadisce l'assoluta normalità nel cercare un dialogo con le altre istituzioni sui problemi della città

"Essere sindaco di Firenze vuol dire aver giurato sulla Costituzione ed essere un uomo delle istituzioni, non solo un uomo di partito. Vuoi dire portare in fondo un compito concreto e non solo essere il portavoce di un'ideologia". Il primo cittadino torna a parlare del suo incontro, ampiamente contestato sopratto sulla rete, con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ribadendo l'assoluta normalità che sta dietro a quella che, altro non è che una "cooperazione leale con le altre istituzioni democraticamente votate dagli italiani", anche se queste si chiamano "Silvio Berlusconi". Viste le probabili elezioni alle porte, Matteo Renzi non ha fatto altro che "andare a chiedere conto degli impegni presi dal premier per la città di Firenze in ben tre occasioni: le politiche del 2008, le comunali del 2009 e le regionali del 2010".

Il tasto dolente della polemica non è solo il "con chi" ma anche il "dove" è avvenuto l'incontro. Perchè proprio ad Arcore? Anche su questo il primo cittadino ha voluto abbattere i fin troppo facili luoghi comuni: "Se una persona è onesta, è onesta sempre ad Arcore come a Palazzo Chigi, a Shangai come a Rio de Janeiro. Penso che chi ha imparato a conoscermi sa come sono fatto, con i molti difetti ma anche con l’onestà di chi non le manda a dire e vive la coerenza come valore fondamentale" e comunque Renzi dice di "non aver avuto alternative" e ironizza "non è che potevo mettermi a dire “guarda, Presidente, Arcore non va bene, scendi tu al casello di Monza est e prendiamo un caffè all’autogrill così non destiamo sospetti.”

Basta dunque con le "paranoie" e il "complottismo" che stanno affossando sempre di più una sinistra priva di idee e di proposte innovative. Il sindaco ci tiene a riconoscere le responsabilità del suo partito nel sostanziale fallimento della sinistra italiana e a insistere sulla necessità di un "cambiamento radicale" che parta proprio dall'atteggiamento politico: "bisognerebbe che la sinistra smettesse di vivere contro qualcosa e inziasse a lottare per qualcosa", "cambiare l’inquilino di Palazzo Chigi, a viso aperto, non con i giochini di palazzo".

Per concludere il sindaco Renzi ha ribadito ulteriormente l'esclusività del suo impegno politico per Firenze e, a chi gli dice "così ti bruci come leader della sinistra" lui risponde "ho preso l’impegno a fare bene il sindaco di Firenze. Se lo faccio bene, ok. Se lo faccio male, mi brucio. E soprattutto se lo faccio male mi vergogno, che è peggio di bruciarsi, perché tengo alla dignità più che alla mia carriera".

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