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M5S, esposto contro Nardella: "Invitò all'astensione sul referendum"

L'atto firmato dal giudice Imposimato. Il Pd: "Iniziativa ridicola"

Il Movimento 5 Stelle di Firenze, insieme al giudice Ferdinando Imposimato, ha presentato un esposto alla procura di Roma per le dichiarazioni del sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella che invitavano all'astensione al voto in occasione del referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare. L'esposto riguarda un'intervista radiofonica rilasciata da Nardella.

"L'invito all'astensione dal voto referendario - hanno spiegato i 5 stelle in una nota - è di una gravità enorme, superiore all'astensione dal voto nelle elezioni politiche o locali perché comporta, nel caso in cui non si raggiunge il quorum di partecipazione, la non validità delle votazioni". "Il legislatore - proseguono gli esponenti M5s - ha sanzionato penalmente colui che invita il popolo all'astensione sia con riferimento alle elezioni politiche, sia con riferimento al referendum, con l'art. 98 del testo unico delle leggi elettorali che punisce come delitto con la reclusione da sei mesi a 3 anni il pubblico ufficiale e chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie funzioni si adopera a indurre gli elettori all'astensione. Divieto ribadito dalla L. 352 del 1970 sul referendum".

I promotori dell'iniziativa giudiziaria si attendono che la procura della capitale trasferisca l'atto a Firenze per competenza territoriale: "Siamo decisi ad andare fino in fondo e nel caso la Procura dovesse archiviare procederemo in appello. Non è ammissibile che un Sindaco si permetta un giorno di invitare i cittadini a non votare e il giorno dopo si presenti in Consiglio Comunale a parlare di legalità".

"Talvolta basterebbe riprendere in mano la Costituzione della nostra Repubblica per evitare di fare figuracce. Ma a quanto pare per le esponenti del Movimento 5 Stelle questo sembra essere uno sforzo troppo grande". Così il capogruppo Pd Angelo Bassi ha replicato all'iniziativa, bollandola come "ridicola". "Se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità, non andare a votare è un modo di esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria, ha avuto modo di dichiarare il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. E noi non abbiamo altro da aggiungere. Auguri alle consigliere dei 5 Stelle, a cui comunque vogliamo ricordare che il referendum è stato bocciato dal 70% degli italiani".

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