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La TAV è ritenuta strategica. Costerà 1.300 milioni di euro

L'assessore Ceccobao spiega come sia fondamentale puntare sullo sviluppo dell'infrastruttura ferroviaria. Decisa anche la disposizione di canali di comunicazione oltre all'apertura dei cantieri ai cittadini

“Non si torna indietro. Dal luglio 2008 i lavori per il nodo fiorentino dell’Alta velocità sono diventati giuridicamente irreversibili. È scaduta la clausola di recesso per lo scavalco Rifredi-Castello (62 milioni), del sottoattraversamento di Firenze e della nuova stazione Alta Velocità (629 milioni)”. Questo il cuore della comunicazione sullo “stato di attuazione della ferrovia alta Velocità/Alta Capacità nel territorio toscano e del nodo fiorentino di Firenze” resa all’Aula dall’assessore ai Trasporti Luca Ceccobao. “L'alta velocità è strategica per avere un futuro ferroviario in Toscana – ha spiegato Ceccobao –. Dire che i treni AV passano da Firenze non basta. Rischiamo di basarci su una rendita di posizione che potrebbe essere persa considerato che si fonda su un’offerta commerciale che non controlliamo direttamente. Si tratta di un processo di modernizzazione che deve essere governato nei suoi aspetti problematici”.

“Con il sottoattraversamento e con la stazione Foster – ha detto l’assessore – Firenze diventa un nodo e non un punto di passaggio. I binari di superficie saranno dedicati al trasporto regionale e metropolitano e potremo aumentare di 124 treni al giorno l’offerta regionale. Nei prossimi anni la sfida sarà di velocizzare il trasporto e connettere con convogli non stop i capoluoghi di provincia e le maggiori stazioni ferroviarie con l’alta velocità nazionale”. Sul fronte costi, Ceccobao ha chiarito: “L’importo complessivo dei lavori collegati al nodo fiorentino AV è pari a 1.300 milioni, se consideriamo anche le spese connesse come la progettazione, il collaudo, gli espropri, la messa in sicurezza idraulica del torrente Mugnone, la mitigazione del territorio”.

Dall’assessore anche l’inciso che sono “attualmente in corso i lavori propedeutici per l’alloggiamento della fresa al Campo di Marte la cui previsione di entrata in funzione è fissata a settembre, e per la predisposizione del ‘cassone’ della stazione Foster”. I lavori per lo scavalco tra Castello e Rifredi, consegnati nel 2009, secondo quanto riferito da Ceccobao “dovranno terminare entro dicembre di quest’anno”, mentre per la stazione AV nell'area ex Macelli, i lavori “sono stati consegnati lo scorso ottobre e l’ultimazione è prevista a settembre 2016”. Lo stato di attuazione del passante del Campo di Marte, parla invece di un “inizio lavori il 10 marzo 2010 e previsione di ultimazione fissata al 2015”.

“Con il completamento del nodo ferroviario fiorentino - ha proseguito Ceccobao - il servizio potrà svilupparsi utilizzando le nuove disponibilità della rete di superficie per un totale di 224 treni al giorno”. Il passante ferroviario sotterraneo ha una lunghezza di 8.865 metri, di cui 6.185 interrati, mentre la stazione Foster ha una lunghezza di 450 metri per 50 di larghezza.

Dall’assessore una critica  alla “comunicazione resa fino ad oggi” definita “del tutto insufficiente”. Da qui il progetto per un “piano di comunicazione forte, volto ad informare i cittadini in merito ai lavori e ai cantieri”. Nelle intenzioni dell’esecutivo, una linea di “assoluta trasparenza” con l’istituzione di un “ufficio nodo”, un sito internet dedicato, un numero verde, la distribuzione di materiale informativo. “Riteniamo – ha proseguito - che Ferrovie, in quanto soggetto committente, debba finanziare questo progetto di comunicazione sul sottoattraversamento AV di Firenze”. Il piano, approvato lo scorso 4 febbraio da Regione, Provincia, Comune, rete Ferroviaria e Italfer, terrà dentro anche altre attività e iniziative tra le quali info-point nelle stazioni e info-bus. Prevista anche una partecipazione attiva dei cittadini attraverso “visite e incontri sia nei cantieri che nelle aree urbanizzate”.

In conclusione del suo intervento, Ceccobao ha ribadito che la Regione ha “sempre svolto un ruolo di garanzia per il territorio” nel dibattito sull’alta velocità “attivandosi per gestire anche gli aspetti di mitigazione dei danni ambientali connessi ai lavori, pretendendo il rispetto delle prescrizioni dell’Osservatorio ambientale sul nodo fiorentino e sollecitando a più riprese il rinnovo dell'Osservatorio ambientale sul Mugello, non più operativo dal 2007”. Circa i danni ambientali in Mugello e le opere di mitigazione necessarie, l’assessore ha ricordato che visto il mancato rispetto da parte dello Stato degli accordi presi, la Regione il 3 agosto scorso ha fatto ricorso al Tar del Lazio per “contestare la mancata erogazione di 13,7 milioni di euro da parte dei ministeri Ambiente e Infrastrutture”, il “mancato rinnovo dell'Accordo procedimentale e dell'Osservatorio ambientale del Mugello” e per “diffidare dallo svincolamento delle fideiussioni bancarie a garanzia della corretta esecuzione delle prescrizioni ambientali”.
 

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