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Profughi libici: “Sì all’assistenza ma temiamo sbarco infiltrati”

Tra i possibili luoghi di accoglienza per i profughi libici potrebbe esserci la caserma Gonzaga al confine tra Scandicci e Firenze. Renzi dà l'ok ma il consigliere Guido Gheri "teme infiltrazioni"

caserma-lupi-di-toscana-4Una guerra combattuta alle porte di casa, la morte in Libia, le esplosioni, le bombe dal cielo a difesa di Bengasi, la no fly zone, i muscoli di Francia e Inghilterra, la Nato e l’Italia che si spacca. Nelle piazze si rivedono i colori delle bandiere della pace, nei salotti della politica si discute dei meriti, delle opportunità, delle gerarchie, mentre in quelli televisivi va in scena una continua campagna elettorale. In mezzo il dramma dei profughi, i barconi della speranza, stracolmi, uomini, donne e bambini ammassati come bestie, senza acqua, carichi di vita e spesso di morte, che dal Maghreb, ad ondate sempre maggiori stanno invadendo l’isola di Lampedusa. La politica prevede che nel breve periodo l’Italia dovrà sostenere un flusso migratorio stimato attorno ai 50.000 profughi. Un numero importante, tanto da far mettere subito in moto un piano governativo basato su uno stretto rapporto cooperativo tra lo Stato e le Regioni. Il Governo ha localizzato, lungo tutto il territorio nazionale, una serie di siti che saranno adibiti ad accogliere i profughi africani. Per questo il Ministero della Difesa ha redatto due liste: una in cui vi sono tredici località già pronte, un’altra in cui compaiono i nomi di trenta luoghi che potrebbero rendersi disponibili in caso di stretta necessità. I dubbi saranno sciolti nelle prossime ore dal ministro dell’Interno Maroni a cui spetta la scelta definitiva. Enrico Rossi, il Governatore della Toscana, ha reso la regione disponibile all’emergenza dichiarando che la Toscana si prenderà le proprie responsabilità e si farà carico di parte di questi drammatici avvenimenti. A quanto annunciato dallo stesso Governatore il piano prevede la distribuzione dei profughi nelle regioni attraverso un criterio numerico: mille profughi per ogni milione di abitanti.

NUMERI -
E’ molto probabile, quindi, che la Toscana accoglierà circa 3.000\3.500 persone per un massimo di sei mesi, come è stabilito dall’accordo stato -regioni. Dalle prime indiscrezioni sarebbero tre i siti che il ministro La Russa ha individuato in Toscana. L’ex polverificio Boceda di Massa, un ex deposito munizioni a Villafranca Lunigiana e la ex caserma dei Lupi di Toscana, la caserma Gonzaga, tra Firenze e Scandicci. Ed è proprio attorno alla scelta dell’ex caserma Gonzaga che in queste ore si sta accendendo il dibattito. L’edificio che fu dei Lupi di Toscana, di fronte all’ospedale di Torregalli, è all’interno del comune di Firenze, per poco, cinquanta metri, ma comunque dentro i confini fiorentini. Territorio fiorentino, giurisdizione di Firenze, anche se al confine con Scandicci. Sarà Firenze quindi che se ne dovrà far carico, politicamente e gestionalmente, coadiuvato da Governo e Regione.

Caserma Lupi di Toscana

RENZI - Il sindaco Renzi, chiamato in causa da più parti per le indiscrezioni emerse dal Ministero della Difesa, ha commentato la possibile notizia, come gli capita sempre più spesso, attraverso la propria pagina di facebook: “davanti all'emergenza, Firenze è pronta a fare la sua parte come richiede la civiltà e la dignità di un popolo serio. Il giorno dopo l'emergenza, però, la caserma deve passare alla città, come chiediamo da mesi al Ministro: faremo residenze a prezzo accessibile per le giovani famiglie.” Il comune di Firenze a quanto pare, quindi, avrà l’onere dell’amministrazione “dell’evento”. Al di là della politica e delle competenze, però, la realtà è un'altra.

SCANDICCI - Infatti la Gonzaga è situata dove finisce Firenze e dove inizia Scandicci. In pratica tutta la mole logistica, territoriale e sociale che ruota attorno al possibile centro di accoglienza fiorentino graverebbe su Scandicci. Il sindaco Gheri, ai nostri microfoni ha dichiarato di aver letto le indiscrezioni sulle pagine dei quotidiani ma che “dall’altra parte non sono state confermate da nessuna apparato istituzionale centrale ne tantomeno periferico, anzi – ha affermato il primo cittadino di Scandicci – il prefetto mi ha confermato che ancora non è stata presa nessuna decisione precisa”. Le parole del sindaco poi continuano e si accodano a quelle dette dal sindaco Renzi poco prima sull’utilizzo pro tempore del sito: “siamo più che disponibili a dare il nostro aiuto ad un popolo ferito che scappa da una guerra e non ci tireremo certo indietro, anche se, sia chiaro fin da adesso, temporaneamente perché non siamo assolutamente disponibili ad ospitare un CIE (centri di identificazione ed espulsione) in pianta stabile praticamente all’interno del nostro comune. Alla fine dell’ emergenza quell’area, così importante per Scandicci e Firenze dovrà tornare al comune fiorentino per costruirci un nuovo pezzo di città”.
 
TIMORI - Spara a zero invece un altro Gheri di Scandicci, il consigliere comunale Guido Gheri, leader della lista Voce al Popolo. “Noi siamo favorevoli all’assistenza umanitaria, ma temiamo che tra coloro che sbarcheranno a Lampedusa ci saranno molti infiltrati e pochi veramente bisognosi – sostiene Guido Gheri. A tutta questa gente noi diciamo un forte no, non negoziabile”. Sono parole che si allineano perfettamente alle posizioni della Lega Nord locale, che riprendono quelle dette da esponenti di primo piano del Carroccio, come il governatore Zaia che nel pomeriggio di ieri andava dichiarando: “non c’è posto per chi arriva con le scarpette firmate” sollevando una serie di imbarazzi istituzionali. Contro le posizioni leghiste e contro tutti quegli esponenti politici che in questi giorni hanno manifestato posizioni affini a quelle del Carroccio si è scagliato duramente il Governatore Rossi che nei giorni scorsi ha parlato di doveri politici e morali, e di quella vena solidale che deve scorrere sempre, richiamando quei principi “dell’accoglienza, dell’umanità e del rispetto della Costituzione”. Rossi ha proseguito denunciando il comportamento “scandaloso” della Lega all’interno di questo passaggio così delicato ed ha dichiarato “una certa inquietudine per i muri che sta alzando contro i profughi”.
 

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