rotate-mobile
Politica

Privati in Ataf servizi, Cobas: “Allontanerà i cittadini dalla proprietà”

I sindacati sul piede di guerra si preparano allo sciopero del prossimo 4 aprile. Alessandro Nannini: "Noi prima di tutto vogliamo che Ataf rimanga nelle mani dei fiorentini"

L’Ataf cambierà pelle: la rotta segnata dal presidente Bonaccorsi e da Palazzo Vecchio sembra chiara alla politica ma molto meno ai lavoratori dell’azienda, che nel piano di ristrutturazione aziendale non vedono altro che ombre, pericoli e fantasmi all’orizzonte. Per questo l’Rsu Ataf è sul piede di guerra e si prepara allo sciopero totale dei servizi del 4 Aprile. Ne parliamo con Alessandro Nannini dei Cobas, coordinatore dell’Rsu dell’azienda fiorentina. Il piano sta prendendo forma, l’Ataf sarà formata da due aziende separate: una pubblica che gestirà il patrimonio immobiliare, ed una che gestirà i servizi con una partecipazione privata attorno al 40%.

Voi avete dichiarato inaccettabile questo nuovo progetto industriale, perché?
Questa operazione prevede lo smembramento di Ataf, una spacchettamento che allontanerà i cittadini dalla proprietà, e noi prima di tutto vogliamo che Ataf rimanga nelle mani dei fiorentini. Poi qui si sta parlando di Ataf come di un’azienda che fa fatica ad arrivare a fine mese e a fine anno, quando invece il bilancio di quest’anno è in pari, un risultato fatto anche con i sacrifici degli utenti. Ora la vogliono privatizzare, ma questa secondo noi non è la strada giusta per tentare di risanarla. Non con queste politiche si risolve la situazione. Una politica seria dei trasporti avrebbe investito nelle corsie preferenziali, come del resto abbiamo sempre proposto noi, e avrebbe strutturato una integrazione tra gomma e parcheggi; inoltre avrebbe creato un unico ente per la mobilità del cittadino.
Cosa temete di più di questa operazione: la perdita dei posti di lavoro o la cancellazione di certi servizi?
La cosa che ci spaventa di più sono le esperienze ampliamente fallimentari che si sono registrate in Toscana in quelle zone dove si è affiancato il privato al pubblico. Il privato arriverà anche da noi e con noi vorrà fare guadagni e ricavi. Non li farà, perché è molto difficile fare grandi introiti con i trasporti pubblici mantenendo la capillarità e quindi la qualità. Presumiamo per questo che avremo un peggioramento del servizio e meno benefici per il cittadino, la cosa che ci interessa veramente.
Il presidente Bonaccorsi come ha presentato l’operazione a voi sindacati e quali sono state, se ci sono state, le garanzie a voi lavoratori?
Bonaccorsi non ci ha fatto nessuna comunicazione ufficiale scritta, ancora nessuna. I fatti ci sono stati riferiti a voce. Sappiamo ciò che sapete voi. Il presidente ci ha informato a voce che l’azienda sarà divisa in due società e che stanno già preparando la gara, come è stato illustrato nell’assemblea dei sindaci. Abbiamo chiesto un incontro con i sindaci-soci ma ci è stato negato. Per questo abbiamo fatto un presidio sotto Palazzo Vecchio, durante il quale siamo stati ricevuti dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale, i quali ci hanno rassicurato, da sinistra a destra, che la vicenda non è stata ancora portata in Consiglio e che quindi non è stata nè discussa nè approvata. Per questo abbiamo deciso di scioperare ventiquattro ore il quattro aprile e per lo stesso giorno abbiamo organizzato una manifestazione cittadina alla quale speriamo aderiscano non solo dipendenti Ataf, ma gran parte della cittadinanza e delle realtà sociali di Firenze, per ribadire ancora una volta il nostro fermo no a questo piano industriale. Perché Ataf è un patrimonio dei fiorentini.
Ecco lo sciopero del 4 aprile. A questo appuntamento vi presentate compatti come è stato per la proclamazione o si sono registrati alcuni dietrofront?
Allo sciopero ci presenteremo compatti. Il problema era stato sollevato perché il primo aprile è indetto un altro sciopero nazionale, che però a Firenze, in Ataf, non verrà fatto . Firenze sciopererà e protesterà con il resto dell’Italia ma lo farà il quattro, sia per la questione Ataf che per quella sul contratto nazionale.
Ultima domanda. Cosa ne pensate della riforma dei trasporti toscani che dal primo gennaio 2012 vedrà tutti le sigle sotto un’unica gestione?
Per adesso giudichiamo la questione come un qualcosa di molto velleitario; sarà molto difficile mettere d’accordo le decine di aziende pubbliche e private presenti sul territorio toscano. Sarebbe stato molto più utile costituire realtà uniche di mobilità provinciali o cittadine. Il caso di Firenze è emblematico: sul territorio operano infatti cinque aziende di trasporti con cinque presidenti, cinque consigli di amministrazione e così via. Sarebbe molto più semplice se tutto fosse trasformato in unico ente e questo forse è l’unico modo per far sì che queste società restino pubbliche e che si reggano sulle proprie gambe.
 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Privati in Ataf servizi, Cobas: “Allontanerà i cittadini dalla proprietà”

FirenzeToday è in caricamento