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Piscinopoli, le opposizioni contro l'assessore Vannucci: “Accuse gravi, si dimetta”

M5S, FdI e La Firenze Viva riportano il caso in consiglio: “Dal sindaco solo mutismo, riferisca in aula”

Dimissioni per l'assessore allo sport Andrea Vannucci, indagato per turbativa d'asta e falso in atto pubblico in merito all'inchiesta “piscinopoli”, realtiva all'assegnazione, tra il 2013 e il 2015, della gestione della piscina San Marcellino e degli impianti sportivi Paganelli di Novoli. Le chiedono a gran voce i gruppi di opposizione in Palazzo Vecchio, che ieri, dopo la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell'assessore e di altre 7 persone, hanno riportato la questione in consiglio comunale.

“Parliamo di accuse penali quali turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Ci auguriamo che possa essere fatta chiarezza al più presto e che l’assessore sia estraneo ai fatti contestati, ma nel frattempo  per la città è giusto che si dimetta”, chiede Arianna Xekalos, del Movimento 5 Stelle.

“E' surreale. Della questione in città si parla ovunque, tranne che nella massima sede istituzionale: il consiglio comunale – attacca Francesco Torselli (FdI) -. L'assessore Vannucci o il sindaco Nardella avrebbero dovuto relazionare in consiglio dopo l'avvio delle indagini, a maggior ragione ora dopo la richiesta di rinvio a giudizio”.

“Alla luce del codice morale del Pd, che prevede le dimissioni degli eletti rinviati a giudizio, ci chiediamo se il partito democratico ritenga opportuno che l’assessore continui a ricoprire la carica oggi da lui rivestita”, aggiunge Cristina Scaletti (La Firenze Viva). Il gruppo del Pd dopo la notizia dell'avvio delle indagini, nel giugno scorso, ha ribadito solidarietà e fiducia nell'assessore indagato.

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