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Piano paesaggistico? La Regione Toscana si appoggia alle Università

Il piano paesaggistico regionale verrà sviluppato tra Regione e Università. Questo l'obiettivo dell'accordo stipulato con il centro interuniversitario di scienze del territorio

Fare sistema tra Regione e università per impostare un nuovo approccio al territorio e elaborare politiche adeguate è importante, tanto più in un momento come quello attuale di riduzione drastica di risorse da parte del Governo centrale". Lo ha detto ieri l'assessore regionale al governo del territorio Anna Marson al convegno fondativo della Società dei territorialisti all'Università di Firenze.

Tema del convegno: 'Territorio bene comune' che è "il principio ispiratore - ha continuato l'assessore - del lavoro che la Regione Toscana sta portando avanti. Proprio ieri sono state annunciate dal presidente Rossi le misure di divieto delle edificazioni nelle zone ad alta pericolosità idraulica, con norme non più aggirabili che eviteranno, come è successo ad Aulla, di costruire scuole in zone che nei piani di bacino erano già classificate in situazione di massimo rischio".

"Costruire politiche più attente al territorio - ha detto Marson - è un percorso non facile, ma è quanto intendiamo fare con la revisione in corso della legge regionale in materia e con il perfezionamento del Piano paesaggistico regionale. Compiti in cui è fondamentale la messa in rete tra le diverse conoscenze presenti nelle strutture regionali e quelle del mondo universitario toscano: questo l'obiettivo dell'accordo che la Regione ha stipulato col Cist, il centro interuniversitario di scienze del territorio che raggruppa i tre atenei toscani insieme alla Normale e alla scuola Sant'Anna di Pisa e che è di fatto operativo proprio da oggi".  
 

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