Piero Pelù torna all’attacco di Renzi, un "confronto" che ha goduto di una eco importante perché il rocker fiorentino l’ha fatto dal palco del Concertone di Roma, il mega evento organizzato dai sindacati confederali in occasione della festa dei lavoratori. LE PAROLE DI PELU' CONTRO IL PREMIER

Nel mirino sono subito finiti i famosi ottanta euro: “Non vogliamo elemosina da 80 euro, vogliamo lavoro”.  Poi, sempre durante l’esibizione, è arrivato l’affondo verso l’ex sindaco di Firenze, ora premier, con un esplicito riferimento a un maestro della loggia massonica segreta P2: “Il non eletto, ovvero sia il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c'è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, 'ndrangheta".

PELU' SPIEGA TUTTO: "TROVATA ELETTORALE"

L'IPOTESI DELLA VENDETTA RENZI - PELU'

REPLICA - Tra i primi a replicare alle affermazioni del rocker la capolista del Pd alle Europee nella circoscrizione Sud Pina Picierno: "Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento". "Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese - continua la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione Sud - forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un'elemosina come l'ha definita lui, ma il primo passo verso l'equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace - conclude la Picierno - che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese".