Circa 300 persone ieri sera sono passate dalle Cascine per ascoltare Maurizio Martina, segretario nazionale del Partito democratico. Per il secondo giorno consecutivo l'ex premier Matteo Renzi e l'attuale leader dei dem si sono accavallati a distanza. Maurizio Martina avrebbe dovuto iniziare il suo intervento alle 21 ma l'iniziativa è cominciata con circa 20 minuti di ritardo, appena finita la diretta Facebook dell'ex sindaco di Firenze che stava intervenendo alla Festa dell'Unità di Milano. Dalle Cascine Martina ha fatto anche una critica a Renzi in merito al suo comportamento dopo la sconfitta del 4 marzo. "Un grande partito, anche quando va in minoranza - ha detto - non deve mai perdere la capacità di sfidare. In quel passaggio dimostrandoci divisi abbiamo reso evidente lo stato difficoltoso in cui eravamo. E' questo l'errore di valutazione. Sarei andato fino in fondo a vedere le carte dei 5 Stelle, quello poteva essere il primo tempo di una sfida".

Martina è stato accolto alle Cascine da Simona Bonafè, candidata alla guida della segreteria regionale. Proprio ieri sera si sono conclusi i termini per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale, all'ultimo momento si è ritirato l'ex deputato Federico Gelli che ha detto di sostenere Bonafè. L'eurodeputata, fedelissima di Renzi sin dagli esordi del politico di Rignano, sfiderà Valerio Fabiani prima nei congressi di circolo e poi nelle primarie aperte.

LA SERATA DEL SEGRETARIO

Il segretario nazionale ha preparato una pizza nello stand dove ha mangiato e, verso le 21 e 20, è salito sul palco accolto da un applauso. Fragoroso ma lontano dalle ovazioni ricevute Renzi domenica. "E' lunedì sera e non pensavamo di riuscire a portare tante persone anche stasera - ha detto il segretario metropolitano Marco Recati - nessun altra forza politica è in grado di organizzare questo, grazie ai volontari". 

Intervistato da Tommaso Labate ha parlato soprattutto di politica nazionale. "Prima dei nomi e dei cognomi cerchiamo di capire chi siamo, quale idea abbiamo sulle disuguaglianze - ha spiegato - sicuramente prima delle prossime amministrative ed europee del 2019 avremo un nuovo segretario". Il popolo del Pd sarà quindi chiamato a scegliere il nuovo leader del partito entro il prossimo maggio sebbene, al momento, l'unico in corsa sia il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. "Io non ho ancora deciso se candidarmi", è stato piuttosto chiaro il politico lombardo.

Per Martina la Toscana rimane un modello di centrosinistra da seguire. "Io chiedo che questa terra torni a essere una terra fondamentale per l'esperienza del centrosinistra italiano: so che ci sono le energie per farlo, e quindi penso che anche a partire da questo passaggio congressuale le condizioni per fare bene questo lavoro ci siano". 

Martina alla Festa delle Cascine