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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Movimento 5 Stelle, a Firenze cambio ai vertici

"Uno vale uno" i 'vertici' non esistono, si chiamano "Organizer" e dettano la linea al gruppo. Il Movimento 5 Stelle Firenze ha scelto: bocciata la proposta dell'onorevole Bonafede

I frequentatori storici del Meet up fiorentino escono perplessi, ma fiduciosi, dal restyling organizzativo.
 Perché? Perché alcuni hanno rischiato di vedersi sospesi dopo aver sostenuto per primi a Firenze l'onda rivoluzionaria del comico genovese Beppe Grillo quando alla nascita erano solo gli "Amici di..", prima ancora di diventare "grillini" ed avere un peso politico istituzionale all'interno del Paese. C'è chi ha messo in discussione tutto, chi si è preso critiche anche in famiglia, ma ha creduto con tutto se stesso nel progetto prima di vederlo mettere a rischio implosione.

 Non deve essere bello vedersi cancellare il 'profilo' legato al quale ci sono tutti gli interventi scritti nel corso di questi anni e che hanno contribuito a formare la massa critica, le idee di cambiamento, il rodaggio culturale della nuova guardia e del 'sistema cittadino'. Hanno trovato i loro nomi su una lista che adesso conservano gelosamente nel cassetto perché sulla storia non si scherza e gli errori servono per migliorarsi e non hanno alcuna voglia di dimenticarsi cosa è accaduto all'Andrea Del Sarto, il Circolo di Firenze dove è dovuta intervenire la Polizia per calmare l'agitazione.

"Alfonso Bonafede - il parlamentare intervenuto all'assemblea che poi ha dovuto abbandonare per problemi famigliari - ha usato il proprio ruolo autorevole e l'esperienza da avvocato per fare da paciere in una delicata situazione che ha visto sgretolarsi il Movimento fiorentino con lo scollamento della base dai portavoce istituzionali ed ha aperto alla creazione di altri meet-up fiorentini a patto che le votazioni avvengano sotto l'egida del Sito di Beppe Grillo e non dei portali decentrati" questo il commento di chi ha vissuto la serata della 'riappacificazione'.

Il cambiamento è stato deliberato - come riporta l'Agenzia DIRE - per alzata di mano e a maggioranza, al termine dell’assemblea nella Sala dei marmi al Parterre di Firenze: 41 favorevoli, 6 astenuti, 0 contrari per il reintegro automatico di tutti i profili cancellati dagli ultimi organizer. I sette organizer del Meetup Firenze dei quali parte dell’assemblea grillina, soprattutto quella composta dalla vecchia guardia, aveva chiesto ‘la testa’, non saranno rimpiazzati dai 13 consiglieri eletti (tra Comune e Quartieri), ma da quattro nuovi delegati selezionati nella prossima Assemblea generale del Movimento, fissata per martedì 15 luglio.

Attimi di tensione anche stavolta: c'è la cordata dei ‘ribelli’, corrente strutturata su un pezzo di militanza storica e membri del meetup provinciale, che guarda a Silvia Noferi, attuale capogruppo M5S in Consiglio comunale, come punto di riferimento politico e c'è la corrente che ha portato Miriam Amato alla candidatura a sindaco nelle amministrative di fine maggio.
Due fronde interne che ieri si sono confrontate sulla sostituzione degli organizer, “valutando la proposta di assunzione nel ruolo fino al 30/09/2014 di tutti e 13 gli eletti nei Consigli comunale e di quartiere”. Una proposta caldeggiata da Bonafede “perché rappresentativa della volontà popolare, su nomi il cui mandato è stato affidato dal voto”. E che tuttavia è stata bocciata dall’assemblea. Bocciata come l’altra proposta portata al voto, quella in cui si chiedeva a Noferi e Amato di ricoprire anche il ruolo di organizer.

Sono volate accuse grosse all'interno del forum presente su internet con l'invito a parlare il meno possibile dei fatti accaduti all'ombra della cupola del Brunelleschi nei Social (alla mercé dei giornalisti, ndr) e riversare le acredini sul meet-up nazionale dove gli sguardi indiscreti sarebbero più contenuti.
Si riparte dunque, con nuovi organizzatori da eleggere e nuove idee. Forse anche il desiderio di "Cambiare la comunicazione verso l'esterno e preparare più eventi" che sono mancati durante la campagna elettorale ad esempio: una campagna che ha visto approdare tre donne in Palazzo Vecchio con pochissime preferenze ed una sola sarebbe espressione della nuova base, mentre le altre due "Oramai sono lì e dobbiamo conviverci" pensiero non troppo lusinghiero, ma politicamente tollerante.
Una situazione spinosa, che però pretendeva chiarezza e doveva essere risolta in vista di nuovi traguardi come la presidenza ed il nuovo consiglio della Regione Toscana che porterà tutti alle urne nel 2015.

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