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Martedì, 23 Aprile 2024
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Approvato il bilancio preventivo 2011, la Lega e Fli si astengono

Il voto positivo della manovra è arrivato nella serata di ieri, dopo una seduta fiume del Consiglio comunale, Renzi incassa il voto e dichiara: "Un bilancio sano per una città sana". La Lega e Fli si sono astenuti

Il Consiglio comunale di Palazzo Vecchio ha dato via libera al bilancio preventivo 2011. C’è voluto un’intera giornata di fitte discussioni, tra emendamenti respinti, ratificati e problemi al sistema informatico, poi verso le sette di ieri sera l’approvazione finale. Una giorno, e non due come previsto in calendario, una seduta fiume per sancire i 930 milioni di euro della manovra economica, di cui 490 decretati per la spesa corrente, i restanti per gli investimenti. “Il bilancio è un bilancio sano, per una città sana – ha affermato il sindaco Matteo Renzi – nel quale si investe molto sull’educazione, sul welfare, sulla cultura e si inizia a tagliare su noi stessi: 2,5 milioni sulle utenze, 1 milione sulle locazioni, l’ufficio del sindaco che avrà a disposizione 260000 euro in meno, e come se non bastasse gli assessori rimangono 8, quando per legge ad una città come Firenze ne sarebbero concessi 16; una vera e propria dieta dimagrante”.

Non sono mancati i colpi di scena, soprattutto nella votazione finale: 27 consiglieri favorevoli, otto i contrari e due gli astenuti. Ed è proprio il voto degli astenuti ad aver sorpreso l’aula. Non si sono espressi infatti, quindi in parte avvallando la manovra, Mario Razzanelli della Lega Nord e Riccardo Sarra capogruppo di Fli. Se il voto di Sarra fa meno scalpore, vista la frattura insanabile tra Fli e Pdl, ne fa e molto quello di Razzanelli, fresco della domenica passata a Pontida e forse espressione di un mal di pancia periferico che la Lega comincia ad appalesare. Un segnale colto e sottolineato anche da presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani: “è un atto politico molto forte; è indubbio che a fronte dei voti contrari del Popolo della Libertà e della lista Spini questo avvicinamento delle posizioni di Fli e della Lega da un’indicazione di dialogo molto importante per il comune di Firenze”.

Nel dettaglio della manovra non sono previste maggiorazioni in entrata per quel che riguarda il capitolo multe e non verrà aumentata l’Irpef comunale. Inoltre è stato studiato un nuovo piano di alienazioni, che garantirà alle casse di comunali, attraverso la vendita di beni e immobili, denari per 57 milioni di euro. C’è poi l’importante capitolo della tassa di soggiorno, che farà confluire verso Palazzo Vecchio circa 10 milioni di euro. “Governo e Regione – ha sottolineato il vice sindaco Dario Nardella con delega al bilancio – hanno tagliato risorse per più di 21 milioni di euro; avevamo due strade davanti a noi, o aumentavamo l’Irpef o introducevamo la tassa di soggiorno. Abbiamo preferito perseguire la seconda strada, così facendo non abbiamo aumentato né imposte né tariffe”.  
Opposizioni. Per Ornella de Zordo della lista di perUnaltracittà la manovra approvata è debole perché basa parte delle entrate su incerte operazioni alienati; a non convincere affatto la consigliera sono soprattutto i capitoli di spesa: “la città che si profila è sempre più protesa verso grandi operazioni d'immagine che gravano sulle casse comunali, come le spese per il salotto buono del centro delle grandi griffe, via Tornabuoni in primis; una città vetrina che per il suo futuro punta sulla diffusione di un "marchio", sull'immagine luccicante capace di attrarre sempre più turisti, ma che necessariamente nasconde alla vista problemi, disagi e povertà”. Bocciata la manovra e stesso tono per il consigliere del Pdl Emanuele Roselli: “il sindaco fa il bilancio con multe, mutui e vendita del patrimonio, e la storia delle tasse non sta in piedi; da gennaio ad oggi l’aumento delle tariffe ha portato circa 4 milioni di euro nelle casse, quindi dire che le tasse non sono state aumentate perché non si tocca l’Irpef è falso”.
In serata però arriva il voto positivo. La maggioranza esulta, grossi sorrisi e strette di mano; Renzi si prende questo voto e se lo porta a casa, nell’attesa della battaglia per deliberare il piano strutturale “volumi zero”, da domani in discussione nel Salone dei Duecento.
 

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