rotate-mobile
Politica Le Cascine

Maggio musicale: apre l'Opera Firenze. Il premier Renzi: "Scommessa vinta"

Con il Gala diretto da Zubin Mehta apre la nuova casa del Maggio musicale. Oltre al premier, presenti i ministri Boschi e Franceschini, Gianni Letta, e Vittorio Sgarbi che sulla struttura non cambia idea: "Fa schifo ma è sempre meglio del nuovo tribunale"

“Finalmente si avvera un sogno”. “Questa è la dimostrazione che le cose si possono fare”. Due virgolettati, due protagonisti della serata di apertura dell’Opera Firenze (e non più Nuovo Teatro dell’Opera): Zubin Mehta, direttore principale dell’orchestra del Maggio musicale fiorentino; Matteo Renzi, oggi presidente del Consiglio, ma ieri, da sindaco, ha visto crescere la nuova casa del Fondazione lirica. Sì perché questi due ‘sassi’, sovrapposti e bianchi nel primo pezzo verde delle Cascine, come pensato dal progettista Paolo Desideri, faranno da contenitore all’Ente lirico più antico d’Italia. E il ‘vecchio’ Comunale? Di quel teatro rimarrà solo la facciata, vincolata dalla soprintendenza. Al resto penseranno le ruspe, poi un albergo, uffici, residenza e aree commerciali, tutto grazie ad un fondo della Cassa Depositi e Prestiti.

Ma questa è già storia, bella o brutta che sia. Brutta se vista dal punto di vista di Vittorio Sgarbi, presente all’inaugurazione: “Lo già detto, non mi piace, resto dell’idea che assomiglia ad una scatola da scarpe”. Poi, una volta dentro, il suo giudizio si fa più esplicito: “Questo teatro fa c…… ma è sempre meglio del nuovo tribunale di Firenze, fatto con il vizio e le tangenti che, se fosse per me, bombarderei”.

RENZI - Bella se letta nell’ottica del premier Matteo Renzi. Che ha raggiunto Firenze in treno – e nei vagoni ha scambiato due chiacchiere con Bruno Vespa, anche lui presente in sala – si è fatto bello da Tony, il barbiere di fiducia poi, indossato lo smoking, accompagnato dalla moglie Agnese, in verde chiaro Scervino, si è diretto all’Opera. Entrato dal retro del teatro, l’ex sindaco, si è presentato sul palco poco prima dell’inizio del Gala, a fianco di Francesco Bianchi, commissario straordinario del Maggio: “Nel 2010 – ha detto il premier – ci assumemmo la responsabilità di portare avanti i lavori. Oggi la scommessa è vinta”. Poi, a proposito di appalti – e di ‘cupole –, allargando il discorso all’Expo di Milano, con la cronaca che bracca la politica ha aggiunto: “Non voglio fare paragoni con quello che sta accadendo in queste ore, però vorrei che questo teatro desse una spinta per tutti: quando ci sono grandi opere, grandi interventi e iniziative, se ci sono vicende che non vanno bene, problemi con la giustizia, si devono fermare i responsabili non le opere”.

Mentre parla Renzi, seduti lo ascoltano un pezzo di Governo: il ministro della Cultura, Dario Franceschini; Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali, in abito lungo, rosso Ferrari: “È una grande occasione per la città di Firenze – ha sottolineato il ministro Boschi – ma è anche la dimostrazione, la prova, che in Italia si continuano a realizzare grandi opere, che i cantieri vanno avanti, e quindi è una speranza per tutte le altre opere che si devono realizzare”.

La parola d’ordine, quindi, è fare, realizzare. E tuttavia l’Opera Teatro, riparte (‘ri’ perché non si tratta di una Prima, ma di una ‘Terza’). Diciamo che con il Gala  si mette fine al primo lotto, piazza annessa. Ancora però, per vedere la bandiera a scacchi mancano dai 50 ai 60 milioni di euro, quelli del secondo lotto: la sala prova concerto, la sala prova regia, l’auditorium, il ristorante su tre piani, l’ultimazione tecnica della torre scenica. Per questo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al suo arrivo ha posto l’accento su quel che è stato fatto e su quel che dovrà esser fatto: “È il rilancio di una tradizione che per Firenze e per tutto il Paese è sempre stata fortissima. Oltre alle strutture però, bisogna pensare anche ai contenuti: un discorso che con il vicesindaco Dario Nardella abbiamo già discusso e impostato; nei prossimi giorni e nei prossimi mesi continueremo a lavorare anche con il governo nazionale”. L’idea è di fare del dell’Opera un grande centro culturale, anche espositivo, per grandi eventi e musica in città.

Maggio Fiorentino, apre Opera Firenze

Rossi, chiama, il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella, in grigio, risponde: “Gli italiani devono essere soddisfatti perché quest’opera è stata voluta per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sono contento anche perché' ho visto ieri il Presidente Napolitano accompagnandolo in visita qui al teatro: era orgoglioso ed emozionato, ed era meravigliato della bellezza di questo spazio e del livello tecnologico che offre. Non dimentichiamoci poi che dietro un teatro ci sono centinaia di persone che lavorano perché la cultura da’ anche sviluppo e occupazione. Questa è l’apertura definitiva del teatro”.

Tra gli ospiti, anche Gianni Letta, ex sottosegretario del governo Berlusconi e zio dell’ex primo ministro, quell’Enrico che Renzi ha messo all’angolo: “Nella realizzazione del nuovo teatro dell’Opera di Firenze, il sindaco Matteo Renzi, dico sindaco, ma dovrei dire presidente, ci ha messo una passione, una determinazione, una voglia tale che gli abbiamo dato volentieri una mano”. Quindi gli darete una mano anche al governo? “Il teatro – sorride – è una cosa, il governo un’altra”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maggio musicale: apre l'Opera Firenze. Il premier Renzi: "Scommessa vinta"

FirenzeToday è in caricamento