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Nuovo stadio Fiorentina e Mercafir, Nardella: "Prime pietre nel 2017"

Sono due le opzioni intercettate dal Comune di Firenze e offerte al vaglio del Cda del più importante mercato poli-alimentare del capoluogo toscano: o Quaracchi, o l'Osmannaro. Entro un mese la scelta. Nardella: "2017 sarà l'anno dei fatti"

Il trasferimento della Mercafir ‘ricomincia da due’. Non da tre, come il celebre film di Massimo Troisi: due, come le opzioni intercettate dal Comune di Firenze e offerte al vaglio del Cda del più importante mercato poli-alimentare del capoluogo toscano: o Quaracchi, o l’Osmannaro. Unipol non c’è e non è un colpo di scena. Un bivio aperto per una scelta da prendere in tempi brevi visto che Palazzo Vecchio ha concesso alla Mercafir un mese di tempo per decidere che strada seguire. Una strategia illustrata dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore all’urbanistica, Lorenzo Perra, all’assemblea dei soci del mercato aperta anche grossisti. Entrambe le ipotesi di trasloco sono ubicate nel quadrante nord della città, come fissato negli avvisi pubblici lanciati dall’amministrazione in rispetto dei criteri individuati dalla stessa Mercafir. La prima ipotesi, quella di Quaracchi, è riconducibile direttamente all’avviso pubblico, la finestra riaperta ad ottobre: 35 privati che uniti insieme hanno portato in dote circa 9 ettari di spazio praticamente “libero”. Troppi pochi, visto che ne sono richiesti 14: per questo così come presentata l’offerta è stata scartata. 

Scartata e ripescata dalla commissione, visto che l’area, spiega Nardella “è ben interconnessa con la rete stradale”, a patto di riempire il “buco”, ovvero convincere quei privati che non si sono presentati ad unirsi ai 35 iniziali così da raggiungere l’estensione richiesta. “L’aera- sottolinea il primo cittadino- è sgombera, vicina all’attuale mercato e baricentrica rispetto all’area metropolitana”. Se la Mercafir, quindi, sceglierà Quaracchi come futura casa, il Comune “avvierà una trattativa privata con i proprietari dei terreni. Trattativa che, precisa il sindaco, “visto l’interesse pubblico dell’operazione, contempla anche l’esproprio”. 

La seconda opzione, quella dell’Osmannoro, si riferisce ad un terreno “non edificato” in via Curzio Malaparte: 14 ettari liberi individuati direttamente dalla commissione guidata dall’ingegner Giacomo Parenti. Una new entry vicina al confine del Comune di Sesto Fiorentino (è dentro quello di Firenze per poche centinaia di metri dentro), riferibile, stando ai documenti catastali, a circa “10-15 proprietari”, spiega lo stesso Parenti. “Buona” anche in questo caso viabilità: lo spazio sbocca nella rotonda di via Lucchese e c’è la possibilità di agganciare il mercato “alla linea ferroviaria, visto che di fianco si trova il polo tecnico ferroviario”. 

Anche in questo caso, la filosofia di Palazzo Vecchio è la stessa: se sarà questo l’appezzamento di terra scelto dai grossisti e dal Cda Mercafir “il Comune aprirà una trattativa privata con i proprietari, nei termini previsti dalla normativa”, con la possibilità “di avviare una procedura di esproprio”. Nessun intoppo per la soluzione Osmannoro, “neppure il cimitero presente in quell’area- spiega il sindaco-, visto che per le opere di interesse pubblico vanno in deroga alla distanza minima prevista per le costruzioni vicino ai cimiteri”. 

Un mese di tempo per la scelta, poi una volta che Mercafir avrà deciso dove trasferirsi, “su quel terreno il Comune di Firenze avvierà la variante urbanistica, visto che entrambi i lotti oggi sono a destinazione agricola”. Lo spiega l’assessore all’urbanistica, Lorenzo Perra, che aggiunge: “per una variante come questa servono 12 mesi di tempo”. Si parla, quindi, di dicembre 2016. Nel frattempo, però, Palazzo Vecchio si concentrerà sull’altro capo della questione, la Fiorentina, che “in primavera- sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella- dovrà presentare il progetto definitivo per il nuovo stadio”, a Novoli, dentro l’area oggi occupata proprio capannoni del mercato poli-alimentare. 

Le due aree scelte dal Comune per la Mercafir

Una volta presentato il progetto “si passerà alla conferenza dei servizi, e poi- prosegue il primo cittadino- alla gara”, un project su evidenza pubblica dove la società di Seria A avrà una prelazione in quanto soggetto proponente. Entro il la fine 2016, quindi, completato per il percorso per la variante urbanistica e arrivati a siglare il contratto di concessione per la nuova arena della Viola, si potrebbe chiudere l’iter ammnistrativo delle due operazioni legate tra loro a doppio filo. Il 2016, quindi l’anno delle carte, il 2017 quello del mattone. Il 2017, conferma Nardella, “sarà l’anno dei fatti. Quello decisivo, sia per i mercati generali che per il nuovo stadio”. Nel 2017, in sostanza, si potrebbero vedere le prime “opere propedeutiche per il nuovo stadio”, mentre in contemporanea Palazzo Vecchio siglerà il contratto d’acquisto per la Mercafir del futuro. Una compravendita, precisa Nardella, “che non costerà neanche un euro al Comune né alla Mercafir, perché copriremo l’esborso con la monetizzazione per la vendita dell’area Nord dell’area mercatale”. 

In pratica i soldi ce li metterà la Fiorentina: “La società gigliata valuta l’operazione sui 10 milioni di euro? La nostra valutazione- osserva il sindaco- è più alta. Comunque la Fiorentina è informata dei fatti, è tutto scritto in delibera”. La costruzione dei nuovi capannoni invece, come previsto già nel 2012 durante l’amministrazione Renzi, spetterà alla Mercafir, di cui il Comune è socio di maggioranza, seguito da Mukki Latte (partecipata controllata da Palazzo Vecchio): il costo di questa operazione, è valutato, in ambito tecnico, sui 60-80 milioni di euro: 60.000 metri quadrati di capannoni moltiplicati, stando al mercato, per 1.000 euro al singolo metro quadro.
 

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