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Venerdì, 26 Aprile 2024
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I No Tav Firenze inviano un dossier all'Anticorruzione guidata da Cantone

Il Comitato, dopo l'avvio dell'istruttoria dell'Anac, ha inviato una scheda tecnica sottolineando le 5 maxi criticità dell'opera e ha annunciato la 'Leopolda' di associazioni e movimenti contro "le grandi opere inutili"

Il comitato No Tunnel TAV di Firenze ha inviato ieri un dossier sul passante dell’Alta Velocità al presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone. L’iniziativa, spiegano dal i No Tav, “che vuol contribuire” ai lavori dell’Anac che sui lavori del sottoattraversamento fiorentino, lo scorso 28 agosto, ha aperto un istruttoria per via del “rilevante incremento” dei costi dell’opera e del “consistente ritardo” nell’esecuzione dell’infrastruttura. La scheda tecnica spedita all’Anac è stata curata dall’ingegner Massimo Perini. Nel suo elaborato Perini sottolinea, tra le criticità, i tempi di esecuzione dell’opera: “La durata contrattualmente prevista dei lavori è di 2.226 giorni (6 anni, 1 mese e 6 giorni). Dalla data di autorizzazione all'inizio dei lavori da parte dell'Osservatorio Ambientale (5 febbraio 2010) sono già passati più di 4 anni e 7 mesi senza che sia stato iniziato lo scavo delle gallerie la cui esecuzione richiede oltre 5 anni e mezzo”.

Ma anche i costi dell’intervento, lievitati principalmente per “il conferimento a discarica di tutta la terra scavata” per la realizzazione della “discenderia al Campo di Marte; i pali di sostegno della citata discenderia; i primi 6 metri circa del camerone; i diaframmi perimetrali del camerone; i pali di fondazione della stazione AV”. Altro spetto critico, sottolineato dall’ingegnere, riguarda la qualificazione delle rocce di scavo: “Il piano utilizzo terre (Put) per la formazione delle colline schermo a Cavriglia è stato sospeso. Il compito di determinare il valore di concentrazioni della soglia di contaminazione (Csc) delle terre risultanti dallo scavo con fresa, condizionate con gli additivi, è stato affidato a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). In attesa di questo pronunciamento non può essere completato il percorso che porta al decreto di VIA per la formazione dell'ampliamento della duna di S. Barbara che dovrà ospitare le terre e rocce da scavo che saranno prodotte nella 2° fase dei lavori per la realizzazione del passante con stazione AV di Firenze (1.350.000 metri cubi di terre, ndr). Fino all'emanazione di questo nuovo decreto non è possibile iniziare i lavori della 2° fase e, quindi, per questo motivo non è attualmente possibile sapere se e quando sarà possibile completare l'opera”.

Per il Comitato No Tunnel Tav “tutti i problemi sono irrisolti; resta lo stallo della politica locale e nazionale che non sa come liberarsi di questo progetto impossibile”. Per i No Tav “la soluzione sarebbe semplicissima, economica ed efficace: abbandonare il progetto e destinare quei fondi al potenziamento della rete di superficie realizzando servizi metropolitani, collegamenti tra gli aeroporti (il Galilei di Pisa potrebbe essere raggiungibile dal Vespucci di Firenze in 35 minuti), servizi per i pendolari”.

INCONTRO NARDELLA – NO TAV, M5S, SEL – E ieri sera le criticità del passante di Firenze per l’Alta Velocità sono state al centro di un tavolo tecnico organizzato da M5s, ‘Firenze riparte a sinistra’ (Sel, Prc), il comitato No Tunnel Tav, a cui ha preso parte, ieri sera, anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e l’ingegner Giacomo Parenti, il city manager di Palazzo Vecchio e presidente dell’Osservatorio Ambientale del nodo Av fiorentino.

A Nardella, spiega Miriam Amato del M5s, “abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni. A questo punto, su questa opera che sta preoccupando centinaia di cittadini di Firenze, attendiamo delle risposte”. Risposte “che devono arrivare” anche per Tommaso Grassi, capogruppo di ‘Firenze riparte a sinistra’: “Quello di ieri sera è stato un primo passo, la presenza del sindaco è stata importante”. Nardella, continua Grassi, “durante la riunione ha riempito pagine di appunti. Per le valutazioni politiche, aspettiamo le sue controindicazioni, se ci saranno, però gli concediamo qualche giorno per approfondire gli elementi di discussione”. Secondo l’ingegner Massimo Perini, del No Tunnel Tav, presente al Tavolo, Nardella “non conosceva le argomentazioni che abbiamo illustrato, ed è rimasto molto sorpreso. Tuttavia aveva accanto l’ingegner Parenti che conosce perfettamente tutta la realtà della Tav fiorentina”.

‘LEOPOLDA’ NO TAV CONTRO OPERE INUTILI – Saranno le “grandi opere inutili e imposte” ad animare i dibattiti della due giorni organizzata a Firenze, nella sala delle ex Leopoldine, in piazza Tasso, dal comitato No Tunnel Tav. Un incontro, tra sabato 18 e domenica 19 ottobre, a cui parteciperanno una serie di associazioni e movimenti che nel Paese conducono “lotte simili” a quella dei No Tav fiorentini.  Le ‘Grandi Opere Inutili e Imposte’- è il titolo dell’iniziativa- “sono ormai una costante in tutto il Paese, un fenomeno che devasta territori e comunità”, dicono gli attivisti No Tav, che aggiungono: “Non sono più questioni locali, ma un grave problema generale”. Per questo “riteniamo importante un confronto per rafforzare le nostre reti, imparare gli uni dagli altri e verificare la possibilità di convergenza delle nostre lotte”. Nel corso dei lavori “non abbiamo previsto interventi di esperti”, perché spiegano “vogliamo sia un dibattito tra attivisti tesi a progettare una alternativa concreta al dissesto politico e culturale che vive dietro le opere inutili, la speculazione, il degrado ambientale”. (Agenzia Dire)

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