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La Moschea a Firenze passerà dagli incontri e perfino dal web

Un percorso partecipativo sulla realizzazione della moschea fiorentina. La Toscana è la prima regione in Italia che dal 2007 ha una legge che sostiene e finanzia i percorsi di discussione

Una strada da percorrere in più di una corrente religiosa, una viale comune per andare nella stessa direzione per questo è ufficialmente partito il percorso partecipativo sul caso moschea fiorentina. Nelle scorse “puntate” il tema si era surriscaldato, su chi era a favore e chi contro, e soprattutto sul dove verrà realizzato il luogo di culto islamico. I credenti musulmani chiedevano, sebbene disposti all’autofinanziamento dell’opera, un progetto condiviso con un’opera in stile fiorentino, ricalcando la facciata di Santa Maria Novella.
Dopo l’affievolimento della polemica, Rodolfo Lewanski, Autorità per la partecipazione della Regione Toscana, ha firmato i decreti di finanziamento dei percorsi di partecipazione sostenuti dalla Regione: tra questi, si spiega in una nota, c'é un finanziamento di 75mila euro richiesto, attraverso la raccolta di duemila firme, dalla Comunità islamica di Firenze e Toscana. Già dal 2007 la Regione ha introdotto una legge per il sostegno ed il finanziamento di percorsi di discussione su tematiche d’interesse comune.

“Una moschea per Firenze: è possibile parlarne senza alzare la voce?” con questo quesito si cerca di aprire il confronto pubblico tra cittadini delle varie religioni, un vero e proprio faccia a faccia.
L’incontro sarà una chiave di volta per dare indicazioni a Palazzo Vecchio sul da farsi. Per l'imam di Firenze Izzedin Elzir "l'opportunità di organizzare un dibattito informato e strutturato è molto importante. Noi desideriamo un luogo di culto dignitoso e accogliente, ma che sia condiviso dalla città e dai suoi abitanti". Il percorso è suddiviso in tre momenti: entro l'estate una prima fase preparatoria (sarà creato anche un sito web); da settembre partiranno gli incontri pubblici nei 5 quartieri di Firenze; infine la fase deliberativa con 'protagonisti' 150 cittadini estratti a sorte (solo 1/5 di fede islamica).
 A conferma dell’apertura al dialogo sulle questioni religiose il consiglio regionale toscano ha approvato una delibera per condannare ogni tipo di violenza, contro le minoranze ed ogni tipo di fondamentalismo in primis sul tema dell’eccidio dei cristiani nel mondo.
La Giunta si è impegnata in una “una politica di pace e di dialogo interreligioso"; il testo è stato condiviso da più forze politiche ma modificato da quello presentato in prima battuta dal Pdl e Lega.
 

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