La moglie di Renzi sulle preferenziali con il ‘permesso’ del marito: "Mi scuso"

Farà sicuramente discutere il servizio fotografico preparato dal settimanale Panorama domani in edicola. Negli scatti si vede la moglie del sindaco Matteo Renzi, Agnese, da sola alla guida mentre percorre le strade che la dividono dal lavoro. L’insegnante è a bordo di una monovolume. Fin qui niente di strano.  Se non fosse che la vettura grigia passa dalle corsie destinate ad autobus, taxi e mezzi di soccorso. L’ultimo scatto riprende sul cruscotto della vettura un permesso Sas, con il logo di Firenze Parcheggi, che recita:“servizio istituzionale”.
L’articolo del settimanale

Panorama, nel numero in edicola da domani, pubblica un servizio fotografico in cui la moglie del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, percorre le corsie preferenziali a bordo dell'auto del marito. Si tratta di un servizio realizzato da un fotografo freelance del capoluogo toscano la mattina del 31 ottobre scorso.
Nelle foto che illustrano il servizio si vede la monovolume dei Renzi in vari punti del percorso tra l'abitazione di Pontassieve e Poggio Imperiale, dove insegna Agnese Landini, moglie del primo cittadino candidato alla segreteria del Pd e alla guida dell'Italia.
La signora è sola e, negli oltre 20 chilometri che separano casa dalla scuola, percorre tutte le volte che può le corsie preferenziali grazie a un permesso in bella vista sul cruscotto che qualifica l'auto come impegnata in "servizio istituzionale". Quello di circolare sulle corsie preferenziali, evitando fastidiose code o ingorghi, è un privilegio riservato al sindaco Renzi.

Escono le anticipazioni di Panorama, le foto. Escono le agenzie. E a stretto giro sono arrivate le scuse di Agnese Landini in Renzi: “Ero in ritardo per andare a scuola, ho preso una corsia preferenziale, ho sbagliato. Non risuccederà. Mi scuso se ho offeso la sensibilità di qualcuno e mi spiace richiamare su di me e sul mio lavoro un'attenzione che non voglio”.

La moglie di Renzi sulle preferenziali

Ma dopo le scuse, Agnese, non ha mancato di ruggire. Non per discolparsi ma per difendersi da qul polverone mediatico che si è già alzato: “Sentirmi paragonata alla casta per aver percorso, sbagliando, qualche centinaio di metri di preferenziale mi sembra profondamente ingiusto. Ma mi aiuterà per il futuro a stare più attenta”. Da qui la spiegazione: “Stavo guidando la macchina privata di mio marito Matteo. D’ora in poi starò attentissima a togliere il tagliando del permesso del Comune di Firenze quando userò io l’auto. Quella mattina non l’ho fatto e mi dispiace molto. Sono una persona normale, che non riesce ad abituarsi all’idea di essere pedinata, tutti i giorni, da fotografi alla ricerca di presunti scoop, come gli autori di questo servizio o come i loro colleghi che mi hanno ripreso mentre giocavo con i miei bambini nel giardino di casa”.

GRASSI – Le scuse di Agnese Landini da una parte, le accuse di chi, in consiglio comunale è seduto sui banchi dell’opposizione. Come Tommaso Grassi, di Sel, che non sente ragioni né scuse e picchia duro: “Anche se non ci fosse alcuna conseguenza né penale né sanzione, il problema è evidente e il Sindaco è smascherato: quanti bluff, quante contraddizioni tra il dire e il fare, quanti slogan a cui è seguito perfettamente il contrario, quanti attacchi contro la casta e i privilegi, e il risultato? L’ennesima dimostrazione che Renzi predica bene, ma razzola male”.

“Quante volte – continua Grassi – ha ribadito il Sindaco in tutte le sedi che la propria moglie era una insegnante precaria: una precaria almeno del tutto particolare visto che in virtù del marito si è permessa di prendere le corsie preferenziali e poter girare per la Città senza alcun problema di traffico. Non sappiamo se lo sia ancora precaria, possiamo solo constatare che la casta, che a parole il Sindaco propaganda di voler combattere, Renzi ce l’ha a casa”.