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Politica

Caso Guidi, Rossi: "Basta industriali all'Economia"

Il governatore toscano sulle dimissioni del ministro: "Oggettivo conflitto d'interessi poi esploso"

“Ritrovarmi come ministro dell'industria un esponente nazionale di Confindustria mi ha sempre fatto una certa impressione, perchè fin dall'inizio c'era un oggettivo conflitto di interessi che poi è esploso”. Così il governatore della Toscana Enrico Rossi ha commentato su Facebook le dimissioni del ministro Federica Guidi e le intercettazioni emerse. "Mi sono sempre chiesto perché non sia stato fatto ministro Claudio De Vincenti, un professore e compagno riformista di lungo corso e competente, che aveva ottimamente operato come sottosegretario nel governo Letta”, ha aggiunto Rossi.

CASO GUIDI: IL MINISTRO SI DIMETTE

"In realtà il rischio di un conflitto d'interessi nel settore dello sviluppo economico non è una novità del governo Renzi. Sembra piuttosto un classico del Pd negli ultimi tempi. - ha aggiunto - Infatti, Matteo Colaninno ha ricoperto nel partito importanti ruoli nazionali in quell'ambito con diversi segretari, tra cui Franceschini, Bersani ed Epifani. Anche qui, insomma, Renzi non ha innovato, piuttosto si è inserito con una certa energia e un certo decisionismo in un solco già tracciato. Sembra infatti che la politica del maggior partito della sinistra abbia da tempo la vocazione ad appaltare agli imprenditori un tema cruciale come lo sviluppo economico. E' un errore enorme”.

"Un partito dovrebbe avere capacità di ascolto delle forze sociali e istituzionali, delle rappresentanze dei lavoratori e degli imprenditori, delle migliori intelligenze accademiche e delle singole personalità - ha concluso Rossi - e poi fare sintesi e elaborare un progetto proprio affidando la responsabilità di attuarlo a uomini di partito, politici che si dedicano esclusivamente a questo impegno senza personali interessi in materia, anzi nel più completo disinteresse”.

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