"La mia parola è politica". Questo il significato dell'intervento di Matteo Renzi a conclusione della manifestazione dei "rottamatori", "Prossima Fermata Italia".
Si è conclusa e pare che i due "pierini", Renzi e Civati, siano riusciti a fare qualcosa.Un successo? Vedremo. Sicuramente qualcosa di nuovo e frizzante, partendo dal turn over continuo sul palco alternando giovani di circoli di partito, economisti, politici e sindaci.  Gli interventi dal web erano tanti, molti hanno seguito l'evento in streaming ma anche in sala le persone non mancavano. Solo a sedere erano in 1200 oltre a giornalisti, volontari e fotografi, gremendo così la stazione Leopolda per l'arringa finale del sindaco. Renzi comincia con delle constatazioni per disegnare davanti agli occhi dei partecipanti una tavolozza dell'Italia, poco aperta, poco giovane insomma poco di tutto.

Prossima Fermata Italia

CRITICHE - Spazio anche alle critiche. Renzi auspica in un PD non arreso, stanco e demotivato come racconta il fantasioso e parodistico finale inedito di Willy il Coyote. Qualche frecciata arriva anche prima dalla parlamentare Melandri che si è detta "felice di essere qui" seppur abbia dissentito da quel termine forte, "rottamatori". Il più pungente è Andrea Barducci, ex vice di Renzi alla Provincia adesso Presidente, che chiudendo il suo intervento:"La questione del limite dei mandati c'era già all'epoca mia non avete inventato niente".

"Non chiediamo spazi, non vogliamo posti, andremo a prenderceli" dice Renzi raccogliendo in 9 parole il significato della convention. Preparata anche la "Carta di Firenze" un documento in cui si analizza il punto di partenza e la meta degli "sfascia - plurimandatari",  dalle unioni civili, alla cittadinanza per "un'Italia più bella". La sfida è aperta. Un miracolo è sicuramente accaduto. Dalla stazione Leopolda un treno è ripartito.

Un passaggio del discorso conclusivo di Matteo Renzi