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Mattarella a Firenze: “Sovranismo inattuabile, ritrovare solidarietà europea”

Il presidente della Repubblica dà il via a 'The State of the Union': “Un'illusione pensare che i fenomeni globali possano essere affrontati al livello nazionale”

Nelle ore in cui Movimento 5 Stelle e Lega si stanno accordando sulla composizione di un sempre più probabile governo 'giallo-verde', il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un invito a riscoprire i valori della solidarietà europea, da anteporre a quelli delle spinte sovraniste.

L'appello di Mattarella arriva dalla Badia Fiesolana, sulle splendide colline di San Domenico, dove il presidente della Repubblica ha aperto 'The State of the Union', la tre giorni sullo stato dell'Unione Europea in corso fino a sabato a Firenze.

“Mai come oggi appare urgente unire. Tanta parte dell'opinione pubblica europea appare percorsa da sentimenti di disillusione, immemore del significato e dei risultati di un cammino prezioso e positivo”, le parole di Mattarella, che ha ricordato lo stato di distruzione e morte nel quale si trovava l'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo l'inizio del percorso di integrazione europea invece “oltre tre successive generazioni non hanno conosciuto (sul terreno europeo, ndr) il dramma della guerra”.

Il presidente ha lanciato un monito a “tornare a quel legame fondato su solidarietà e visione storica. Se è stata la solidarietà a rendere possibile l'avvio della nostra unione, non è senza significato tornare a quel legame per affrontare i problemi odierni. Lo è a maggior ragione in un contesto che vede crisi interne e internazionali, instabilità diffuse e venti di guerra".

“Numerosi concittadini europei hanno smesso di pensare che l'Europa possa risolvere i loro problemi e si rifugiano in un orizzonte puramente domestico, nutrito di una illusione: pensare che i fenomeni globali che più colpiscono possano essere affrontati al livello nazionale”, ha aggiunto Mattarella, che ha infine invitato a sottrarsi “all'egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili”.

“Tutti sanno – ha concluso il presidente della Repubblica -, che nessuna delle grandi sfide alle quali il nostro continente è oggi esposto, relative all'energia, al cambiamento climatico, alla rivoluzione digitale, alle disuguaglianze economiche, al contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, all'epocale fenomeno migratorio, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell'Unione, preso singolarmente, quale che sia la sua dimensione. Di fronte a tutto questo, pensare di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche”.

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