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Matrimonio Carrai, Tommaso Grassi all'attacco: "San Miniato sequestrata"

"Non era stato dato alcun preavviso e tantissime persone si sono trovate davanti ad uno schieramento delle forze dell'ordine che vietavano di visitare le tombe dei propri cari o la visita alla Chiesa programmata da tempo"

“Ho incontrato turisti imbestialiti e molte persone che volevano visitare i loro cari al cimitero e sono state allontanate: sono indignato e amareggiato”. Così Tommaso Grassi, capogruppo in Consiglio comunale di Firenze riparte a sinistra, critica la gestione dell'evento vip che ha paralizzato San Miniato a Monte per l'intero pomeriggio di ieri, durante le nozze tra Marco Carrai e Francesca Campana Comparini. “Non era stato dato alcun preavviso- dice Grassi- e tantissime persone si sono trovate davanti ad uno schieramento delle forze dell'ordine che vietavano di visitare le tombe dei propri cari o la visita alla Chiesa programmata da tempo. Come Consigliere ho appurato che l'unico atto dell'amministrazione è un'ordinanza per divieto di 170 metri di divieto di sosta. Non basta per dire che i cittadini erano informati: è mancata una comunicazione seria come meriterebbe Firenze”. “Grazie all'illustre testimone Carrai si è ritrovato un maxi servizio di ordine pubblico gratuito pagato dallo Stato che in assenza di Matteo Renzi avrebbe dovuto concordare e rimborsare al Comune di Firenze”.

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