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Scontro Lusi-Renzi: spunta un appunto autografo di Rutelli

Il senatore in carcere a Rebibbia consegna al gip un appunto scritto da Francesco Rutelli per un versamento di 600mila euro di cui "100mila destinati a Renzi"

Lusi contrattacca dal carcere di Rebibbia, Renzi, come riportato questa mattina su Repubblica  (ed. Firenze), avrebbe depositato presso la Procura di Roma una querela “contro ignoti”. Il caso è particolare: da una parte Lusi continua a ripetere di aver finanziato, con soldi della Margherita, la campagna elettorale che portò Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Dall’altra Renzi si starebbe difendendo presentando una denuncia senza nome che fa riferimento a fatti, articoli e interviste di Lusi.

APPUNTO - Lusi non molla e continua a dire di aver trasferito dei soldi verso il capoluogo toscano. Una storia, quella tra Lusi, Rutelli e Renzi che si ripete da mesi. E l’ex tesoriere, accusato di aver sottratto circa 29 milioni al suo ex partito, ha ribadito il concetto anche durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip e al pm direttamente all’interno del carcere. Lo ha fatto fornendo al giudice fogli e documenti. In particolar modo una specie di appunto autografato dell’allora ex segretario della Margherita, Francesco Rutelli, dove si farebbe un esplicito riferimento ad una parte dei fondi, 600mila euro, da destinare alla “corrente rutelliana”. E durante l’interrogatorio Lusi avrebbe specificato come quel versamento contenesse una distinta precisa: “100mila euro erano stati destinati, in due tranche, a Matteo Renzi”.

PATTO - Subito dopo l’interrogatorio sono stati gli stessi uomini della Procura a definire “poco credibili” le accuse del senatore mosse contro Rutelli. Tuttavia il procuratore romano Giuseppe Pignatone  avrebbe deciso di passare al vaglio la corrispondenza e la documentazione consegnatagli dal senatore, con l’intenzione di trovare elementi di riscontro. In particolar modo sotto la lente della Procura sarebbe finito proprio l’appunto autografo di Rutelli. Poche righe scritte a mano nel 2009, dove l’ex segretario descriverebbe un meccanismo di distribuzione dei fondi tra le varie correnti. Più dettagliate invece le due mail indirizzate a Lusi nelle quali, in dieci pagine, si descriverebbe l’ormai famoso patto post Margherita: 60% ai popolari, 40% ai rutelliani. Lo stesso patto che per la prima volta venne a galla durante la deposizione della segretaria di Lusi, Francesca Fiore.

RENZI – Dopo le indiscrezioni emerse dalla capitale dallo staff di Renzi si è nuovamente issata la levata di scudi. Così, come fece qualche settimana fa Luca Lotti, capo gabinetto del sindaco di Firenze, ha preso carta e penna ed ha diffuso una nota di smentita: “Ennesimo balletto di cifre del senatore Luigi Lusi. Adesso i contributi destinati in due tranche dai rutelliani a Renzi diventano 100 mila euro. Erano 120 mila a marzo 2012, poi 70 mila a maggio, adesso 100 mila. Nuovo giro, nuova corsa, nuova cifra: più ballerino dello spread”. “Giova ricordare – ha continuato – per l’ennesima volta che la campagna elettorale del sindaco Renzi non è stata finanziata dal Pd o dalla Margherita o dai Ds, ma da contributi di singoli cittadini che hanno creduto nel progetto per una Firenze più semplice, più coraggiosa e più bella. Non un centesimo, purtroppo è arrivato dal partito nazionale e nemmeno da quello locale nonostante ne fosse stata fatta esplicita e corretta richiesta. Inutile dire che dei denari della fu Margherita non è arrivato neanche un centesimo né per le primarie né per le Leopolde”.

“Ripetiamo ancora una volta – ha concluso Lotti – ciò che abbiamo già scritto in più circostanze: l’equivoco, se di equivoco si tratta, è stato ben spiegato dalla segretaria di Lusi, signora Francesca Fiore, che nell'interrogatorio ha illustrato di aver pagato due fatture per un totale di circa 70 mila euro a un certo Gavini, mandatario elettorale del sindaco Renzi. Se il riferimento, come intuibile, è a Bruno Cavini egli, storico esponente fiorentino Dc prima, del Ppi poi e della Margherita infine, non è mai stato il mandatario elettorale di Renzi, come facilmente riscontrabile da tutti i documenti. Del resto le fatture, regolarmente pagate da Dl-La Margherita (Web&press, Dinamiche) corrispondono a iniziative politiche riscontrabili e documentabili. I documenti della campagna elettorale del sindaco Renzi sono stati depositati a norma di statuto del Comune di Firenze il 21 luglio 2009”.

 

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