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Via de' Benci: i gestori dei locali dicono sì al Patto per la movida di Renzi

I titolari hanno affermato di "condividere integralmente le finalità del Patto e l'iniziativa del Comune". Quindi patente a punti per i locali, steward, divieto di bere in strada

Dopo due giorni di riunioni, fitti dibattiti, qualche perplessità e forse qualche rospo da ingollare, i gestori dei locali di via de’ Benci hanno dato il loro assenso al Patto propostogli dall’amministrazione comunale fiorentina. Mercoledì l’incontro in Palazzo Vecchio, giovedì il testo dell’accordo, ieri il si. Tempi rapidi insomma, come si era augurato il sindaco Renzi. Certo il sequestro preventivo disposto dalla magistratura, il dispositivo che obbliga sei locali ha chiudere dalle 22 fino alle 7 del mattino, ha recitato un ruolo di primissimo piano. Che questo sì, alla fine dei giochi, sia letto dalla Procura come un atto di buona volontà per risolvere la situazione? Staremo a vedere. Intanto via de’ Benci riparte dalla condivisione di queste nuove regole: patente a punti per i locali; steward contro l’assemblamento, il chiacchiericcio ed il degrado; il divieto di bere in strada, ne con vetro ne con plastica.

I titolari dei locali chiusi, in una nota, sostengono di “condividere integralmente le finalità del Patto e l’iniziativa del Comune”. “Affermiamo la volontà – continuano – di fare tutto quanto nelle nostre possibilità, nell’ambito delle disposizioni legislative ed amministrative vigenti, al fine di contrastare i fenomeni di degrado e di disturbo alla quiete pubblica”. Insomma: sparite le perplessità sulle competenze a proposito dell’ordine pubblico; sparite quelle riguardanti la libera circolazione dell’alcol in strada. Il testo rimane quello proposto da Renzi. Anche perché il sindaco era stato più che chiaro già venerdì scorso: “Se non sono d’accordo procederemo con le ordinanze”. Parole di un certo peso specifico, all’interno di una partita così delicata ma allo stesso tempo rapidissima.

I buoni propositi dei gestori della movida area Santa Croce tuttavia non si fermano qui. Nella nota infatti c’è una parte in cui annunciano la costituzione di un’associazione denominata ‘esercenti di Via de’ Benci’. “Avrà il compito – spiegano – di valorizzare e salvaguardare le realtà culturali presenti nella storica via e nelle vie limitrofe, di interfacciarsi con l’amministrazione comunale al fine di collaborare alla individuazione delle migliori soluzioni per contrastare i fenomeni di degrado e disturbo alla quiete pubblica e di stipulare il ‘Patto per la notte a Firenze’ con l’amministrazione comunale e il comando della polizia municipale”. Quindi una sorta di associazione culturale, la stessa che per bocca di tutti poi firmerà le nuove regole del gioco della movida.

La nota si chiude con un vero e proprio appello. Si perché al di là del tema, dei dibattiti, del Patto, i locali coinvolti nel provvedimento della magistratura continuano a rimanere chiusi dopo le 22. “Abbiamo la necessità – conclude la nota – di ripristinare il normale servizio delle nostre imprese per far fronte agli impegni assunti anche e soprattutto nei confronti dei nostri 80 dipendenti . Siamo arrivati al decimo giorno consecutivo del sequestro preventivo senza vedere nessuno spiraglio di una pronta riapertura. Non abbiamo il tempo, al contrario della associazioni di categoria, di negoziare, come sarebbe giusto il patto. Se non riapriremo presto i nostri locali non ci sarà più in futuro alcun locale in via dei Benci senza offrire ai cittadini ed ai turisti la possibilità di divertirsi la sera venendo incontro alle esigenze dei residenti”.
 

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