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Livorno non vuole Piazza Ciampi, Nardella: "La facciamo a Firenze"

Salta l'intitolazione di una rotonda nella sua città natale, la giunta fiorentina è già pronta a dedicargli una piazza

Il consiglio comunale pentastellato di Livorno ha bocciato la proposta del sindaco Filippo Nogarin di intitolare la Rotonda di Ardenza, giardino pubblico sul lungomare, alla memoria di Carlo Azeglio Ciampi. Nardella appena saputo delle vicende livornesi ha proposto di dedicare una piazza all'ex Presidente della Repubblica. "Lo faremo - ha detto il sindaco di Firenze - convinti che Ciampi sia stato un grande uomo e abbia portato prestigio al nostro paese; e lo faremo anche alla luce dell''amicizia che lega Firenze ai livornesi e sono sicuro che i livornesi apprezzeranno questa decisione".

La bocciatura del M5S della proposta di Nogarin, ha rincarato Nardella, "la dice lunga sul rispetto verso l'autonomia dei sindaci che c'è da parte di quel movimento politico".

A Ciampi nel capoluogo toscano sarà dedicato uno slargo tra Viale Talenti e Viale Etruria che immette verso la strada di grande comunicazione che conduce a Pisa e Livorno. La giunta fiorentina è già a lavoro. "Fiero antifascista, integerrimo servitore della patria - ha detto l'assessore alla toponomastica Andrea Vannucci - partito dalla Toscana e cresciuto in tutte le istituzioni più importanti del nostro paese, ha sempre avuto saldi i valori fondanti della nostra Repubblica. Sarà evocativo - ha concluso Vannucci - ricordare Ciampi intitolandogli un ultimo lembo della città di Firenze verso la sua Livorno, la ricongiunzione tra viale Talenti e viale Etruria verso la strada di grande comunicazione Fi-Pi-Li”.

Carlo Azeglio Ciampi è morto più di un anno fa all'età di 95 anni. E' entrato nel cuore degli italiani per aver ricoperto il ruolo di Presidente della Repubblica dal 2001. Ciampi era nato a Livorno nel 1920, nella sua vita è stato anche governatore della Banca d'Italia e il primo presidente del consiglio "tecnico" della storia del Paese. Forse il Movimento 5 stelle ha respinto la proposta del sindaco a causa del beneplacito di Ciampi, come direttore di Bankitalia, al prelievo forzoso sui conti correnti nel 1992 da parte del governo Amato.

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