rotate-mobile
Politica

Nuovo governo: Renzi è fuori, ma i 'suoi' uomini sono dentro

Il 'Giglio Magico' resta a Roma, da Lotti a Boschi: quest'ultima, sconfitta al referendum, promossa sottosegretaria alla presidenza

Matteo Renzi non è più presidente del consiglio, ma il governo guidato da Paolo Gentiloni, che ha giurato ieri di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è quasi identico a quello sonoramente bocciato dal referendum dello scorso 4 dicembre. E in poltrone importanti si confermano esponenti di punta del cosiddetto 'giglio magico', i toscani sbarcati a Roma nelle stanze del potere sotto l'ombrello dell'ex sindaco di Firenze.

Primi tra tutti Luca Lotti e Maria Elena Boschi, che in pratica si sono scambiati i ruoli. Boschi, nonostante le promesse televisive di un allontanamento dalla politica in caso di vittoria del No al referendum costituzionale (e la vittoria dei No anche nel paesino dell'aretino dove è cresciuta, Laterina), acquista una posizione forse ancora più importante di quella che aveva prima.
Passa infatti dalla poltrona di ministro per le Riforme a quella di sottosegretaria alla presidenza del consiglio, ruolo di primissima importanza politica. Boschi mantiene anche la delega alle Pari Opportunità.

Luca Lotti, fino a ieri lui stesso sottosegretario, diventa ministro dello Sport, con deleghe all'Editoria e al Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica: in sostanza, grandi opere). Potrebbe sembrare un ruolo secondario, ma l'importante per Renzi era che Lotti, suo fidatissimo braccio destro, restasse nel governo. Confermati poi quasi tutti i ministri che costituivano il governo Renzi, compreso Angelino Alfano, che nonostante l'assenza di esperienza internazionale diventa ministro degli Esteri (una delle scelte che ha suscitato più critiche).

Tornando ai 'fiorentini' arrivati a Roma con Renzi, c'è poi da menzionare la conferma di Antonella Manzione (ex capo dei vigili urbani a Firenze) come capo del dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi. Manzione (che con Renzi al governo è diventata anche membro del Consiglio di Stato, nonostante non avesse i requisiti anagrafici) è una fedelissima dell'ex premier. Pure il fratello, Domenico Manzione, che con Renzi ha trovato posto sulla poltrona di sottosegretario al ministero dell'Interno, dovrebbe essere confermato.

Renzi, insomma, anche se non più dentro al governo personalmente, mantiene un grandissimo potere di influenza grazie ai 'suoi' uomini piazzati in ruoli chiave all'interno del nuovo esecutivo. Tutto ciò, in attesa del congresso Pd (probabilmente a inizio marzo), e in vista delle prossime elezioni: forse nel giugno 2017, anche se a quel punto i parlamentari potrebbero cercare di far durare la legislatura fino a settembre, quando scatta il raggiungimento dei requisiti per il vitalizio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuovo governo: Renzi è fuori, ma i 'suoi' uomini sono dentro

FirenzeToday è in caricamento