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Gay, Firenze come Bologna: sì a trascrizione matrimoni

Approvata nelle commissioni Affari generali e bilancio e Pari opportunità e Diritti umani una mozione del consigliere Tommaso Grassi che invita il sindaco Nardella alla trascrizione dei matrimoni contratti all'estero da fiorentini anche dello stesso sesso

Il Comune di Firenze prova a seguire la via intrapresa dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, e da Palazzo d'Accursio. La commissione Affari Generali e Bilancio e la commissione Pari opportunita' e Diritti Umani, ieri in seduta congiunta, hanno infatti approvato una mozione presentata dal gruppo 'Firenze riparte a sinistra'- coalizione di minoranza che racchiude Sel, Prc e la lista civica Firenze a sinistra - che invita il sindaco Dario Nardella a permettere la trascrizione sul registro comunale dei matrimoni contratti regolarmente all'estero da fiorentini "anche se dello stesso sesso".

L'atto, nel grosso della sostanza, ricalca quel che e' gia' accaduto a Bologna visto che, da lunedi' 15 settembre, i residenti bolognesi, dello stesso sesso, sposati in terra straniera, possono chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell'archivio di stato civile del Comune presentando l'istanza al Protocollo Generale di piazza Maggiore. Una possibilita'- peraltro contestata dal prefetto felsineo, che chiede al sindaco di annullare le trascrizioni in mancanza di una legge nazionale - nata da un ordine del giorno approvato in consiglio comunale.

Se nel merito la questione e' pressoche' identica, la differenza e la novita' di Firenze sta nel metodo e nella ratio politica: se a Bologna l'input politico e' partito dal consiglio comunale e subito raccolto dal primo cittadino, nel capoluogo toscano la questione e' entrata in Palazzo Vecchio da un 'corridoio' secondario e non da quello principale. Che tuttavia obblighera' Nardella ad una scelta, non piu' una riflessione, su un tema 'spinoso'.

L'atto, infatti, ora dalle commissioni passera' al voto in Consiglio comunale, ponendo un interrogativo politico sia al Pd che soprattutto a Nardella, visto che il sindaco finora si era tenuto a distanza dalle roventi polemiche bolognesi. "Il sindaco - spiega alla 'Dire' il capogruppo di 'Firenze riparte a sinistra' Tommaso Grassi - cominci a scrivere la disposizione agli uffici demografici, come chiediamo nella nostra mozione approvata dalle commissioni, cosi' da ridurre i tempi di applicazione. Se poi fosse così celere a firmare anche prima della discussione in aula della mozione saremmo ben felici di ritirare il nostro atto di indirizzo, essendo gia' attuato".

Nel suo complesso il voto, sommando i pareri espressi dalle due commissioni, ha fatto registrare, oltre all'opposizione di Forza Italia e Fratelli d'Italia, il no di Massimo Fratini, del Partito democratico, l'astensione, sempre in casa 'dem', del consigliere Fabrizio Ricci e quella del presidente della commissione Pace e Diritti, Serena Perini (con il consigliere Fabio Giorgetti assente al voto).

Favorevoli invece per quel che riguarda il Pd - oltre ai consiglieri di 'Firenze riparte a sinistra' e Arianna Xekalos del M5s - il presidente della commissione Affari generali e Bilancio, Cecilia Del Re, i consiglieri Angelo D'Ambrisi, Luca Milani, Francesca Paolieri, Alessio Rossi. In sostanza, il sindaco Nardella e' chiamato a decidere su un atto che di fatto ha scavalcato la giunta e ha sottolineato, sul tema, una vecchia frattura in casa Pd. Da qui il bivio: o l'accelerata alla Merola, oppure rimettersi alla volonta' del Consiglio comunale, sapendo che, in questo caso, le diverse anime e sensibilita' del pianeta 'dem' potrebbero trasformare la questione nella classica 'patata bollente'.

"Se anche il Consiglio comunale approvera' la mozione - sottolinea Grassi- questo rappresentera' un primo passo di civilta' verso il riconoscimento e l'estensione dei diritti. Il nostro auspicio e' che da contratto esclusivamente riservato a persone dello stesso sesso il matrimonio diventi in Italia, come gia' avviene in altri paesi, un patto basato sul solo amore. Siamo ottimisti: crediamo che questi primi segnali - conclude Grassi- saranno letti e interpretati da chi ha la competenza per poter legiferare su un tema fondamentale come questo". (Agenzia Dire)

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