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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

G7 della cultura: l'Europa riparte da Firenze

Taglio del nastro per la due giorni dedicata alla Cultura. Città militarizzata con chiusura dello spazio aereo. Non ci sono stati disordini o contromanifestazioni

Come un antipasto, ma per la mente. Questo in sintesi, se vogliamo, il G7 della Cultura andato in scena oggi (ma domani si ripete) a Firenze. Primo nel suo genere, non era infatti mai stato organizzato un G7 dedicato appositamente a questo tema, funge da anteprima al G7 vero e proprio, il meeting fra le sette potenze maggiormente industrializzate, che avrà luogo il prossimo maggio a Taormina.

Cominciamo dagli effetti sulla città: inevitabile la parziale militarizzazione della stessa, per quanto ormai militari armati e mezzi blindati siano diventati triste consuetudine nelle piazze del centro storico, chiaro segno dei tempi bui che stiamo attraversando. Questa mattina piazza della Signoria risultava tutto sommato identica agli altri giorni, mentre una presenza di forze decisamente più massiccia la si è vista dispiegata sui Lungarni ed in piazza Pitti. Questo, ovviamente, per quanto riguarda quanto c'è di visibile ad occhio nudo: impossibile numerare i moltissimi agenti in borghese o i tiratori scelti approntati sui tetti dei palazzi del centro storico. Chiuso, per la durata dell'intera manifestazione, anche lo spazio aereo sopra la città, con la sola eccezione riservata ad aerei di Stato o di linea. Divieto di volo anche per i droni. Tutti? Tutti tranne uno: quello della Polizia, che da giorni veglia col suo occhio elettronico sui cittadini di Firenze. Aggiunti anche nuovi metal detector agli ingressi degli Uffizi e dello stesso Palazzo Pitti, scelta che ha comprensibilmente creato lunghe file fuori da questi due musei cittadini.

Cosa è stato detto, invece, al tavolo dei sette Ministri della Cultura? Le danze sono state aperte dal padrone di casa, il sindaco Dario Nardella. "Firenze e Atene sono state le prime capitali europee della cultura: sarebbe bello insieme alla commissione riunire tutte le città che hanno avuto questo titolo. Noi ci candidiamo per il primo incontro" ha affermato il primo cittadino rivolgendosi al commissario Ue alla Cultura, Tibor Navracsics, seduto di fronte a lui in Palazzo Medici Riccardi.

“La cultura - ha aggiunto soffermandosi sull'attuale situazione di crisi europea - è la chiave di svolta di una ripartenza. Troppo spesso abbiamo parlato di Pil e poco di cultura, mentre la Ue è nata su un grande progetto culturale".

E' il turno del Ministro della Cultura Dario Franceschini per prendere la parola e sottolineare l'importanza del debutto di un evento del genere e la scelta, non casuale, del capoluogo toscano come città ospitante. "E' la prima volta che un G7 viene preceduto da un G7 della cultura ed è significativo che sia l'Italia ad ospitarlo. I temi che saranno toccati sono di straordinaria attualità, tutela dei beni culturali e dei luoghi di cultura, colpiti dal terrorismo e dalle calamità naturali", ma anche la"cultura come elemento di dialogo". L'identikit di Firenze, quindi, città d'arte colpita da calamità naturali prima – l'alluvione del 1966 – e dal terrorismo poi, la bomba in via Dei Georgofili del 1993. Tra gli auspici del Ministro, l'idea che ogni G7 sia preceduto da un omonimo culturale e che al termine di questa, ideale, prima edizione, sia prodotto un documento scritto che sancisca quanto emerso dalla due giorni di confronti.

Si chiude con una piccola chicca in salsa fiorentina: Alinari, la più antica azienda fotografica al mondo, ha infatti celebrato il G7 della Cultura immortalando i ministri con un "banco ottico", apparecchiatura fotografica ottocentesca. La fotografia verrà sviluppata e stampata in analogico secondo le tecniche artigianali dell'800. Una copia della fotografia, consegnata a tutti i partecipanti, entrerà anche negli Archivi Alinari.

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