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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Torselli denuncia presunte irregolarità nella Sas

Secondo quanto fa sapere Torselli, consigliere del Pdl, il Direttore Generale Bartolini avrebbe viziato la forma di un concorso interno per favorire l'avanzamento della figlia

Il 19 gennaio scorso veniva bandito dalla Sas, Servizi alla Strada partecipata al 100% dal Comune di Firenze,  un concorso interno per un posto come 'Assistente all'Ufficio Reclami e Segreteria'.

REQUISITI  - I requisiti per partecipare al concorso d'avanzamento, era di dipendente inquadrato con qualifica di impiegato, il cui trattamento giuridico ed economico previsto è quello del livello 5° del vigente C.C.L.N. Autorimesse o del livello 4° del vigente C.C.L.N. Edilizia'.
Il consigliere Francesco Torselli, già promotore di due interrogazioni nel consiglio comunale di Firenze poste sul perchè Licia la figlia del Direttore Generale Bartolini avesse partecipato, ottenendo, l'incarico suppur fosse inquadrata come livello 4° Autorimesse.

Torselli in un comunicato fa sapere che:"Il livello 5° Autorimesse o il livello 4° Edilizia sarebbero cioè, per il Presidente della Sas Calogero, non le qualifiche richieste per la partecipazione al concorso, ma quelle che avrebbe ottenuto il futuro vincitore. In virtù di questa interpretazione quindi, il concorso risultava aperto ai livelli 4° Autorimesse o livello 3° Edilizia.

Il bando, per ammissione dello stesso Presidente Calogero sarebbe quindi stato scritto male e quindi soggetto ad interpretazioni differenti. A questo punto è chiaro che esiste un’unica strada percorribile nell’ottica della trasparenza e della correttezza: le dimissioni del Direttore Generale Bartolini e l'azzeramento di un concorso che apparirebbe palesemente viziato.
Il bando, così scritto, avrebbe precluso infatti l'accesso al concorso ad altri dipendenti con la medesima qualifica della Sig.na Bartolini e che, leggendo il bando, avrebbero ritenuto la propria qualifica non idonea alla partecipazione.


Infine, come non rilevare la questione dell'opportunità di far partecipare ad un bando la propria figlia, soprattutto quando la commissione giudicante dei candidati è composta da 2 membri su 3 di nomina diretta da parte proprio del Direttore Generale, scelti tra il personale dipendente di SaS. In questo caso, ovviamente, niente di illegale o di dubbio, ma non lamentiamoci poi se si accusano le aziende partecipate di praticare una politica di scarsa trasparenza.
Mi auguro che il Direttore Generale Bartolini capisca la questione e non si appigli a mere disquisizioni linguistiche. Ho ascoltato il parere di alcuni legali e tutti hanno concordato nel ritenere che quantomeno il bando è stato scritto male. A questo punto, Bartolini dia un segnale forte e chiaro nella direzione della trasparenza rimettendo la propria nomina nelle mani del Sindaco”.

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