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Festa di addio al celibato a Palazzo Pitti: parte la segnalazione al Ministero

Il consigliere Tommaso Grassi contro Schmidt: "Si dovrebbe dimettere"

L'addio celibato in Palazzo Pitti dello scorso weekend finisce in Consiglio comunale. Questo dopo che una festa, con tanto di sbandieratori all'ingresso, si è svolta nello storico Palazzo dell'Oltrarno. Il capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, ha infatti chiesto spiegazioni alla giunta Nardella. Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, aveva chiarito come il palazzo fosse stato affittato per una cena aziendale della Palazzi & Gas Srl di Roma. E quindi non per una festa prematrimoniale.

Gli scatti fotografici che hanno immortalato la serata avrebbero però rivelato altro. Le critiche erano già fioccate su Repubblica - a firma dello storico d'arte Tomaso Montanari - che si è chiesto se la tipologia di allestimento, con tanto di giganteschi palloni bianchi e blu, non fosse troppo. 

L'assessore Andrea Vannucci ha risposto nel merito, partendo da una precisazione. "Gli sbandieratori presenti non erano quelli della Repubblica Fiorentina  ma quelli della Città di Firenze". Quindi un gruppo autonomo. 

Su cosa pensasse il Comune dell'evento Vannucci ha chiarito: "Basandosi sul principio di economicità il Comune ha ospitato nelle sue strutture, sempre nel rispetto dei monumenti, anche elementi di carattere aziendale. Ha quindi seguito questo tipo di principio". 

Grassi ha poi messo nel mirino il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. "Siamo di fronte ad una città che sembra disinteressarsi se un cittadino comune ha dichiarato il falso". "Si dovrebbe dimettere, in pieno stile tedesco". "Segnaleremo il caso al ministero".  

Sempre dall'opposizione arriva una seconda critica. Stavolta Miriam Amato. "La città ha perso il buonsenso - ha detto la consigliera el gruppo misto -. Questi però non sono fatti nuovi (facendo riferimento a quando fu affittato Ponte Vecchio per un evento Ferrari, ndr) ". Chiudendo il suo intervento con l'articolo 9 della Costituzione: "La Repubblica promuove la cultura". "Quindi i monumenti non vanno affittati".

Palazzo Pitti, il mistero dell'evento esclusivo

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