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Elezioni regionali Toscana 2015

Nella Regione rossa sventola una bandiera verde

Pd maggioranza assoluta: Rossi vince ma non convince. La Lega fa il botto, bene i 5 Stelle, si salva la Sinistra, resa dei conti finale in Forza Italia

Rossi vince ma non entusiasma, Forza Italia si ridimensiona, la Sinistra ce la fa, il Movimento 5 Stelle c'è eccome. Ma la vera vincitrice delle elezioni regionali in Toscana è la Lega Nord, che con Claudio Borghi raccoglie oltre il 16,16% dei consensi, contro il 6,48% ottenuto cinque anni fa. Un risultato clamoroso, addirittura quattro volte e mezzo superiore a quello conquistato appena un anno fa alle Europee. Un dato certamente nuovo per la Toscana, se si pensa che il Partito democratico rispetto all'anno scorso perde circa dieci punti percentuali, calando in termini assoluti anche rispetto alle Regionali del 2010. Allora l'affluenza fu molto più alta: oggi si è fermata al 48,28%, per la prima volta in Toscana sotto la metà del corpo elettorale.

Quel che è certo è che il Partito democratico ora, con i suoi 24 seggi (più quello del governatore Rossi) ha i numeri per governare la Regione in autonomia. I renziani sembrano aver fatto il pieno di seggi contro la cosiddetta minoranza. Sulle spalle della Lega, seconda forza con i suoi 6 seggi, graverà la responsabilità più importante dell'opposizione. A questi si aggiungerà anche il seggio conquistato in coalizione da Fratelli d'Italia. Ottima performance anche per i 5 Stelle, con Giacomo Giannarelli, che entrano in Consiglio regionale con cinque consiglieri che annunciano già battaglia sulla riduzione degli stipendi.

E' una vera e propria resa dei conti finale, invece, quella all'interno di Forza Italia, che ha candidato come governatore Stefano Mugnai. Appena chiusi i seggi, ieri sera alle 23, il coordinatore regionale Massimo Parisi, fedelissimo di Denis Verdini, ha rassegnato le dimissioni. Era stato messo in disparte dopo la scelta di Berlusconi di affidarsi alla parlamentare viareggina Deborah Bergamini per tessere la tela toscana del partito. Detto, fatto: nessun consigliere eletto dai forzisti fa parte della corrente verdiniana. Una scelta quasi naturale, dunque, quella di Parisi, che accelera la già paventata uscita dei fedelissimi dell'ex plenipotenziario di Campi Bisenzio dal partito, con la formazione di gruppi autonomi alla Camera e al Senato che potrebbero sostenere dall'esterno (almeno su alcuni provvedimenti) il governo Renzi. 

Non sfonda ma entra in Consiglio con due membri "Sì - Toscana a Sinistra" del candidato Tommaso Fattori. Niente da fare invece per Giovanni Lamioni di "Passione per la Toscana" (1,27%), sostenuto da Ncd-Udc e Gabriele Chiurli di "Democrazia Diretta" (0,26%).

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