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Elezioni regionali Toscana 2015

Regionali, intervista a Giannarelli: “Partiti fuori dalla sanità, piano per rifiuti e turismo”

In vista delle elezioni del 31 maggio, intervista a Giacomo Giannarelli, candidato presidente della Regione del ‘Movimento 5 Stelle’: “No a grandi opere inutili, sì a piccole opere utili. Oggi che l’onestà sembra un reato, sosterremo l’adozione della carta Avviso Pubblico”

36 anni, attivista nel Movimento 5 Stelle dal 2005, Giacomo Giannarelli è stato fondatore del 'meet up' di Carrara, dove tuttora abita. Laureato in Scienze politiche, è consulente energetico e ha un passato da imprenditore artigiano. Appassionato di musica e ‘formatore certificato’ dal Centro Rifiuti Zero di Capannori. E proprio sui rifiuti dice: “Perché la Toscana nella raccolta differenziata è solo 13esima in Italia, dietro la Campania?”

Le tre priorità per la Toscana?

“Mandare il PD in minoranza e tenere i partiti fuori dalla sanità; un piano del turismo per diventare prima regione italiana per afflusso di turisti stranieri (e non sesta come siamo ora); un piano del riciclo per una salute pubblica migliore e più posti di lavoro, perché ogni milione di tonnellate di rifiuti riciclati creano 2mila posti di lavoro. Viene da chiedere a Rossi: perché oggi siamo 13esimi in Italia, dietro alla Campania, per raccolta differenziata?”

Crisi e ripresa: reddito di cittadinanza o sgravi alle imprese?

“Chi ha detto che entrambi non sono possibili? Se dovesse esserci una scelta obbligata: reddito di cittadinanza. Siamo l’unica forza politica che da sempre lo pone come perno della ricostruzione di questo Paese”.

Migranti. Con la crisi riemerge il razzismo. Cosa ne pensa: accoglienza o "linea dura"?

“L’Italia incassa circa 16,5 miliardi l'anno da tasse e contributi versati dai cittadini immigrati regolarmente nel nostro Paese, mentre ne spende per loro 12,5. Quindi il saldo positivo per lo Stato è vicino a 4 miliardi. Il razzismo è conseguenza di due elementi: la crisi economica e l'opportunismo politico di qualcuno, che da un lato specula sul disagio delle persone e dall'altro "mangia" con la gestione emergenziale, come emerso nello scandalo di ‘mafia capitale’ (che coinvolgeva destra e sinistra). E’ necessaria sia l’inclusione sociale di chi è immigrato regolare, perché costituisce una risorsa importante per il paese, che un forte contrasto della criminalità”.

Ritiene che l'illegalità e le infiltrazioni mafiose siano priorità in Toscana, e se sì, come combatterà queste piaghe?

“Assolutamente sì, siamo in contatto diretto con la Fondazione Caponnetto che ci ha illuminato con un passaggio della sua relazione: ‘La Toscana, terra che storicamente non ha mai dato origine a forme mafiose, è un luogo in cui convivono varie forme di criminalità mafiose. Come sempre più spesso accade, la regola principale è quella di coesistere, possibilmente senza pestarsi i piedi e anzi, in alcuni casi, di fare insieme affari. Le mafie sono in continua evoluzione’.
In Toscana si sono manifestati 116 clan criminali, che si muovono nell'ombra e fanno affari insieme e senza pestarsi i piedi. Lavoreremo in contatto diretto con le Procure e la Direzione Distrettuale Antimafia. A tal proposito una nota: di recente abbiamo letto che la Regione metterà a disposizione della Direzione Investigativa Antimafia le banche dati sui cantieri anche in sub-appalto, questo accordo sembra, seppure fatto con estremo ritardo e a ridosso delle elezioni, un buon punto di partenza. La trasparenza è un prerequisito della legalità sopratutto nella gestione della cosa pubblica. In questa epoca della ‘neolingua’, dove l'onesta è reato, dove le vittime diventano i carnefici, noi sosterremo in Toscana l'adozione della Carta Avviso Pubblico – Codice Etico di Buona Politica (ex Carta di Pisa) per l’amministrazione regionale e di ogni ente correlato”.

I due miliardi di euro necessari per il tunnel dell'alta velocità sotto Firenze potevano essere spesi per tante 'piccole opere' diffuse per la Regione?

“E’ il nostro programma: non grandi opere inutili ma tante piccole opere utili. Non privatizzare l'Aurelia e mettervi un pedaggio, ma mettere in sicurezza una strada che è stata già pagata dai cittadini, dai nostri nonni, con le tasse versate. La Toscana è la sesta regione italiana per afflusso di turisti stranieri: perché? Anche perché abbiamo una rete di trasporto pubblico non capillare.
Faccio un esempio: se un turista arriva a Firenze e vuole visitare Siena passa in una giornata circa 4 ore in treno e deve stare attento a cenare in fretta perché alle 21:26 parte l'ultima corsa per tornare nel capoluogo. Esempi come questi possono essere citati da centinaia di migliaia di pendolari in tutte le province toscane. Il problema è che finora è mancata una ‘visione integrata e sostenibile’ del trasporto pubblico. Una visione che noi abbiamo, replicando qui da noi esperienze virtuose che sono realtà da vent'anni in Europa. Non a caso dico così: ci dicono siete "euroscettici", non è vero, noi siamo "scettici sull'euro”, ma dell'Europa vogliamo copiare il meglio e quanto prima.
Tra l'altro sulla situazione TAV c'era un ottimo progetto dell'Università di Firenze per un sovra-attraversamento: 300 milioni e 5 anni solo di elaborazione. Ma evidentemente il Partito Democratico non ha interesse a promuovere idee buone, basate su analisi scientifiche, a basso costo e soprattutto realizzabili.

Se lei dovesse scommettere oggi: quanto gli eletti del Movimento 5 Stelle in Toscana avranno la preparazione necessaria per resistere alle trappole politiche degli altri partiti?

“Ivan Illich, un pensatore cui il Movimento 5 Stelle è molto legato, disse: ‘Dobbiamo riscoprire la distinzione fra speranza e aspettativa’. Non mi piace scommettere, né sperare. Ma mi aspetto che chi è eletto nel M5S rispetti le poche regole che ci siamo dati. Non è facile dimezzarsi lo stipendio, fare massimo due mandati e poi tornare al proprio lavoro, passare ore e ore a contatto con i cittadini comuni e con gli attivisti. Ma è quanto è necessario oggi per cambiare per sempre questo paese. Mi aspetto quindi che chi vuole cambiare questo paese nel M5S capisca che quelle regole sono funzionali allo scopo.

Quanto spenderà per la sua campagna elettorale?

“Il totale di tutte le spese elettorali preventivate, noi abbiamo un fondo unico presso Banca Etica, arriva ad oggi a circa 10mila euro, un terzo del tetto massimo di spesa per ogni candidato consigliere regionale del Partito Democratico. Dunque 52 candidati nostri consiglieri più io, candidato presidente, spendiamo un terzo di quanto il PD chiede di spendere al massimo ad ogni candidato. Una bella differenza direi”.

Ha una squadra di calcio del cuore?

“Spero di non deludere nessuno, ma sinceramente non seguo il calcio. Giusto la nazionale durante mondiali ed europei”.

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