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Elezioni Politiche 2013

Il centrosinistra cala in Toscana, Grillo fa il boom. E’ l’ora di Renzi? | ANALISI

L'analisi dei dati nei seggi della Toscana. Exploit del Movimento cinque stelle. Il popolo del rottamatore invoca la discesa in campo di Matteo Renzi

I cinque stelle eclissano la vittoria del centrosinistra nella ‘rossa’ Toscana. Proprio così, mentre si analizzano i dati a livello nazionale, con il vistoso calo di centrodestra e centrosinistra, non  si può fare a meno di riportare un fatto: il movimento dei meetup è secondo partito nella nostra regione. In pochi si attendevano che lo tsunami grillocentrico potesse travolgere e rubare così tanti voti ai partiti ‘tradizionali’. Un movimento che in Toscana conquista il 22 percento al Senato e il 24 alla Camera. Due punti di differenza che fanno capire quanto i giovani credano nei cinque stelle e quanto sia stato efficace il lavoro su Rete e social network.

Il Partito democratico tiene botta conquistando tra il 37 e il 39 percento dei voti alle due Camere. Ma in calo forte rispetto al 2008: 9 punti alla Camera e sette al Senato. Da considerare che il Partito democratico poteva contare durante la precedente tornata elettorale, in cui candidato premier era Walter Veltroni, su un effetto novità visto che era ‘neonato’.  Sul cedimento può invece aver influito la crisi economica, e gli scandali che hanno coinvolto la politica negli ultimi due anni.

A gongolare è sicuramente il movimento di Grillo, come detto, seconda forza nella nostra Regione. Sebbene al momento non abbia rappresentanza all’interno dell’Assemblea regionale.

RISULTATI VOTAZIONI

Sull’onda della contestazione, e della richiesta di 'nuovo' che trapela dal voto toscano, hanno inciso le vicende a livello nazionale, come il blocco sul cambio della legge elettorale, e come l’empasse che ha portato a un nulla di fatto sul taglio delle Province.

Il Pdl perde 14 punti alla Camera, così come la Destra che perde due terzi dei consensi e la Lega Nord quasi azzerata. Sul riscontro da parte degli elettori potrebbe aver influito la scissione tra Berlusconi (Pdl) e Fini (Fli). Quest’ultimo, alleato alla Camera con la Lista Civica di Mario Monti e l'Udc, ha conquistato 8,43%; da sola la lista del Professore, che ha Firenze ha chiuso la sua campagna elettorale, ha 'preso' il 6,93 percento.

PROTESTA – Per quanto si parli di voto di astensione e voto di protesta, l’affluenza al voto è calata di circa 4 punti a livello regionale, le schede bianche sono diminuite: 17.697 alla Camera nel 2008 erano 21.534 (le nulle sono 47.783 erano 53.974). Così come al Senato: 17.782 schede bianche contro le 20.389 del 2008 (42.259 nulle contro le 47.625 dell’epoca Veltroni).  

RENZI – Che dopo lo tsunami tour sia arrivato il tempo della rottamazione? Ieri, durante il conteggio dei voti, il popolo di Matteo Renzi ha postato su facebook numerosi commenti per sostenere il sindaco di Firenze. In pratica, lo sconfitto dalla primarie del centrosinistra, è visto come il possibile cavallo vincente da spendere in una possibile nuova tornata elettorale. Ipotesi resa verosimile dall’ingovernabilità al Senato della Repubblica, salvo non si arrivi a accordi tra forze politiche. Un'altra lancia spezzata in favore del sindaco deriva dal fatto che numerosi esponenti del centrodestra, lo stesso Silvio Berlusconi, abbiano più volte apprezzato carisma e caratura politica del rottamatore. Oltre al fatto che porterebbe a Roma la rappresentanza degli amministratori locali potendo così aprire discussioni su problemi come il patto di stabilità dei Comuni.

A far percepire il sostegno che starebbe dietro al primo cittadino i dati della provincia di Firenze dove la coalizione di centrosinistra da sola ha conquistato, in pratica, la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. Proprio qui si nota una calo netto dei grillini che non arrivano al venti percento. I dati possono essere riscontrati con quelli delle primarie, in cui lo stesso Renzi venne sì sconfitto, ma in Toscana fece incetta di consensi.


 

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