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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni comunali 2014

Elezioni, piazza Signoria trasformata in terra di propaganda e guinness dei primati

Polemica dopo che la piazza è stata concessa per le manifestazioni elettorali. Non mancherà un grande abbraccio "per entrare nel Guinness dei Primati"

Dario Nardella riparte da D’Alema e dagli abbracci. Non dagli abbracci all’ex leader maximo, a cui, semmai, riserverà calorose strette di mano, battute e pacche nelle spalle. Anche perché le origini politiche del vicesindaco, prima di diventare renziano di ferro, delfino di quel Matteo che ha fatto la guerra atomica a D’Alema (poi la pace, poi la guerra….avanti così finché ne avete voglia), si radicano proprio nella creatura politica dell’ex presidente del Consiglio, i Ds.

Con ordine, quindi, per non perdersi. Questa mattina Dario Nardella, sarà all’Altana di Palazzo Strozzi per la presentazione dell’ultima fatica letteraria di D’Alema, ‘Non solo euro’. Ancora D’Alema? Sì, ancora. Non perché abbia più vite di un gatto, ma semplicemente perché D’Alema è D’Alema. Perché è cresciuto e ha respirato pane, politica e ‘volpe’; perché ha perso tutto, è un ex di tutto, ma è ancora parte del tutto, ci galleggia.

E gli abbracci? Questa è un’altra storia….e non si tratta dei biscotti del Mulino Bianco. Anzi, un po’ sì, visto che nell’iniziativa elettorale del candidato sindaco Pd, c’è un po’ di tenerezza senza latte. Nardella, infatti, si è messo in testa di dare vita in piazza della Signoria al più grande abbraccio del mondo: sabato 17 maggio, ha scritto Nardella nel proprio sito web, “abbracciamo tutti insieme Palazzo Vecchio per entrare nel Guinness dei Primati”. Per gli applausi a scena aperta mancano i Baci Perugina incartati nelle massime di ‘Anonimo’. Sarebbe stato il massimo.

Tornando seri, questa storia ha fatto registrare una discreta scossa nel sismografo che tiene sott’occhio i movimenti tellurici da campagna elettorale. Il punto della controversia sta in un vincolo: lo spazio in questione, infatti, teoricamente sarebbe interdetto alla propaganda; ‘proibito’ da regolamento comunale così come, per esempio, piazza Duomo.

Da qui le diatribe: con la festa dell’abbraccio che ha fatto solo da antipasto alle polemiche. La prima portata di una controversia aspra, perché sei giorni dopo, il 23 maggio alle 21:00, è previsto il primo, il secondo e il dolce di questa faccenda ingarbugliata: il comizio con cui Nardella chiuderà la campagna elettorale. Lì, tra la Torre d’Arnolfo, la copia del David e la Loggia dei Lanzi, sarà posizionato il palco su cui salirà un ospite di eccezione: Matteo Renzi, che da premier, darà l’ultimo assalto alle europee e che lancerà il supplente designato alla fascia tricolore.

Una piazza chiusa alla politica appositamente aperta da una delibera approvata dalla giunta Nardella, ma solo dopo “una riunione in cui tutti i rappresentanti di lista hanno sottoscritto una modifica all’accordo per la propaganda, che prevede l’inclusione straordinaria di piazza della Signoria fra i luoghi utilizzabili nell’ultima settimana prima del voto”, come ha scritto ieri il Fatto Quotidiano. Ma se è stata approvata da tutti, dove sta il guaio? Il vespaio è montato sui tempi: la delibera, infatti, è stata approvata ieri, il Pd ha fatto richiesta della piazza il 6 maggio, tre giorni prima della firma di questo accordo.

Le altre liste, sottoscritta la deroga, hanno cominciato a sentire puzza di bruciato: un po’ come se un attaccante si posizionasse davanti al dischetto del rigore prima del fallo, prima del fischio dell’arbitro. Il Pd, da par suo, si difende battendo due piste: il tempismo, quel giocare d’anticipo che costringe gli avversari a rincorrerti; la polemica pretestuosa, nata – dicono – proprio perché c’è di mezzo il Pd, quindi il favorito, quindi il pesce grosso, quindi i titoli sui giornali.

Levata di scudi che però invece di raffreddare l’ambiente ha acceso ancor più gli animi. Prima gli affondi di Marco Stella, candidato sindaco di Forza Italia: “Nessun fiorentino sarebbe arrivato a chiedere Piazza della Signoria per scopi propagandistici ed elettorali per rispetto della piazza stessa e di Firenze”.

Ieri pomeriggio è arrivata la stilettata di Cristina Scaletti, la candidata sindaco alla testa di tre liste civiche: “Già giorni fa e prima ancora della decisione di Palazzo Vecchio – ha dichiarato l’ex assessore regionale alla cultura – pareva che Nardella avesse messo una caparra sull’area e che avesse maturato una sorta di “precedenza” rispetto agli altri candidati. In base a cosa il PD avrebbe già le chiavi di Piazza della Signoria in mano quando ancora non si conoscono i criteri di concessione? Ci risulta che la regola del “chi primo arriva meglio alloggia” in questo contesto non valga. Anche noi, una volta ratificata la deroga alla cosiddetta “blacklist”, intendiamo chiedere la disponibilità della piazza. Attendiamo però che siano regolarmente concordate le modalità di assegnazione”.

Una polemica bella ampia, a cui hanno preso parte altri due candidati sindaci: Tommaso Grassi (Sel, Prc) e Miriam Amato, M5S. Per adesso la campagna elettorale e i suoi massimi protagonisti - Nardella, Stella, Scaletti, Amato, Grassi - ci raccontano questo: una polemica da bar. Per tutto il resto, contenuti compresi, c'è un'infinità visto che mancano appena 9 giorni al silenzio elettorale.

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