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Venerdì, 26 Aprile 2024
Elezioni comunali 2014

Elezioni, M5S: "Ballottaggio sicuro". Nardella: "Amato ricordati Capitan Pizza"

Firenze l'Italia? Il derby politico tra Renzi e Grillo farà da traino ad un ballottaggio di fuoco. Per adesso i grillini ci credono - "Andremo sicuramente al ballottaggio" - e Nardella risponde: "Dopo 'Capita Pizza perché parli, un Amato chi?"

Ballottaggio. La parola, a dir la verità, non è bellissima. Testa a testa, derby, sono sicuramente più evocative. Però è efficace (e di gran moda), soprattutto quando mancano cinque giorni alle elezioni. Sì perché nelle elezioni di domenica prossima, quelle che chiudono definitivamente la stagione del Renzi sindaco, l’ipotesi doppio turno è tra le più battute. Ne parla la stampa locale, lo dicono i candidati. Lo dice la storia recente: a Firenze solo Leonardo Domenici, negli ultimi 15 anni, è riuscito ad insediarsi a Palazzo Vecchio al primo colpo (era il 1999). Insomma la faccenda comincia ad essere ridondante.
Quindi, riepilogando: Nardella (Pd) è il super favorito. Perché è l’uomo forte di quella tradizione politica che ha portato alla guida del Comune quasi tutti i sindaci di Firenze. Gli altri candidati – Miriam Amato del M5S, Marco Stella di Fi, Tommaso Grassi di Sel e Prc, Cristina Scaletti e le sue tre liste civiche –, quelli più autorevoli, per appartenenza politica e radicamento nel territorio, ambirebbero allo sgambetto passando dal ballottaggio.

E tuttavia, questa volta c’è un elemento nuovo, impossibile da non prendere in considerazione: la presenza del Movimento 5 Stelle. C’erano anche nel 2009, ma stavolta si tratta di un altro film. E di un altro peso. Il perché del ragionamento sta nel dato nazionale. Sì, perché, a fianco delle comunali, a macchia di leopardo su e giù per lo stivale, ci sono anche le elezioni europee (per tutti). In questo caso le crocette nell’urna andranno a ridefinire il nuovo Parlamento europeo e, per la prima volta, eleggeranno il presidente della Commissione.

Elezioni europee che in Italia stanno facendo da cornice ad una partita politica interna: il ‘referendum’ tra Renzi e Grillo. Un testa a testa sul domani più prossimo: con Renzi che guarda al 2018 ma punta al primato per mettere a tacere i “gufi” fuori e dentro al Pd (e magari disintegrare una volta per tutte le resistenze della minoranza dem) e ribadire l’azione riformatrice, volta al cambiamento, del suo Governo. Con Grillo che, nel giochino inaugurato dal premier quando era ancora sindaco, ‘prova a prendermi’, muore dalla voglia di gridare ‘preso’, per poi portare il conto a Renzi, Napolitano e al Parlamento. Teorie, ragionamenti, fatti su numeri e sondaggi ‘segreti’, che vedono i grillini in fortissima ascesa.

Il più classico dei derby politici di cui, però, potrebbero beneficiare proprio i candidati sindaci del M5S. Che alle amministrative non sono mai andati benissimo, ma che stavolta puntano sull’effetto cometa o l’effetto scia. Un dato tutto da vedere e verificare durante lo scrutinio ma che a Firenze sta scaldando la piazza. Anzi le piazze, due: domani sera Beppe Grillo sarà in Santissima annunziata; venerdì Renzi sarà in piazza della Signoria. La partita c’è, la sfida è lanciata e se Nardella dovesse andare al ballottaggio con Miriam Amato, il piatto per Grillo, quello strappare il feudo più amato al su acerrimo nemico, la ‘casa’ di Renzi e del renzismo, diventerebbe davvero goloso.

"CAPITA PIZZA E AMATO CHI?" - Non è un caso che ieri Alfonso Bonafede, deputato grillino a Firenze per lanciare il mega comizio di Grillo in piazza, alla domanda sul doppio turno non ci ha pensato due volte quando ha risposto: “A Firenze andremo sicuramente al ballottaggio”. Parole che sono fischiate nelle orecchie di Dario Nardella che sempre ieri, in serata, dai microfoni di Radio Toscana, in occasione dell’incontro dedicato al tema dell’innovazione promosso dall’associazione Nova, ha risposto deciso: “Il M5S è certo del ballottaggio? Do un sommesso suggerimento ai grillini: gli italiani ricordano come Grillo ha trattato il povero Pizzarotti”, il sindaco di Parma, “quando il 4 aprile gli ha detto ‘Capitan Piazza perché parli?’. Non vorrei che se diventasse sindaco Miriam Amato, il giorno dopo Grillo dicesse ‘Amato chi?’”

NARDELLA - “C’è una questione – continuato il vicesindaco –: il 25 maggio io ho l’opportunità di dire ai fiorentini giudicatemi per quello che farò ma anche per quello che abbiamo fatto. Gli altri dicono solo ‘farò’, ‘vedrò’, ‘se fossi stato sindaco avrei fatto’. Don Milani diceva: ‘A che serve avere le mani pulite se poi le tieni in tasca? A me pare – ha proseguito Nardella, come riportato dall’Agenzia Dire – che qui siano tutti grandi filosofi dell’avrei fatto e del farò, ma non sono in molti quelli che possono orgogliosamente dire giudicatemi per quello che ho dimostrato di fare. La prima cosa che ormai le persone si aspettano dai politici è la credibilità, nessuno da più il voto in bianco, a scatola chiusa. Tutti vogliono vedere le persone in faccia per come sono e per quello che hanno fatto”.

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