Elezioni universitarie: destra e sinistra a confronto per il Senato accademico
Domani ed il 7 aprile ci saranno le elezioni universitarie per decidere i rappresentanti nei vari organi dell'Ateneo fiorentino. Un confronto tra Studenti per le libertà e Sinistra universitaria
Domani ed il 7 Aprile gli studenti dell’Università di Firenze saranno chiamati a votare i loro rappresentanti nel Senato accademico, nel Consiglio di amministrazione, nel Consiglio territoriale A.R.D.S.U., nel Comitato per lo sport universitario e nelle varie facoltà fiorentine.
Le liste in campo, escluse quelle che partecipano alle elezioni per le singole facoltà, sono: Studenti di sinistra, Lista aperta, Sinistra universitaria – UDU CSX – Centro sinistra per l’università, Studenti per le libertà, e Centro destra per l’università. Oggi abbiamo incontrato Niccolò Macallè, uno dei rappresentanti di Studenti per le libertà, candidato al CDA, e Ludovico Rella di Sinistra universitaria e candidato al Senato accademico. I due giovani hanno risposto alla nostra intervista cercando di chiarire alcuni punti fondamentali della loro politica universitaria.
Quali sono i problemi maggiori nel polo universitario di Novoli?
N: I problemi sono principalmente strutturali e legati alla cattiva gestione da parte dell’amministrazione comunale. C’è troppo cemento, gli spazi verdi sono esigui, mancano le piste ciclabili ed i parcheggi; anche gli alloggi universitari sono poco funzionali, prima di tutto perché le ampie vetrate non permettono agli studenti di avere privacy, in secondo luogo perché le comodità sono poche: ad esempio è disponibile un piccolo frigo ogni sei persone circa. Ci sono stati problemi anche con gli alti costi di costruzione della mensa che è stata acquistata dall’Università come fondo privato.
L: I problemi riguardano gli spazi; il polo è stato costruito in modo miope, senza considerare il possibile trend di crescita degli iscritti. Inoltre si avverte un debole inserimento sociale dell’università all’interno del circondario e del centro storico. Manca una reale cultura giovanile universitaria che sia riconosciuta e tutelata, a differenza di come accade in altri luoghi.
La diminuzione dei corsi di studio voluta anche dalla riforma Gelmini avrà delle conseguenze positive o negative?
N: Crediamo che tale razionalizzazione sia positiva in quanto esistono corsi seguiti da pochissimi studenti, che procurano gravi sprechi economici. Tuttavia saranno introdotti più curricula all’interno di una singola facoltà e aumenterà il valore dei crediti formativi per le materie scelte dallo studente. Anche l’apertura dell’università verso i soggetti privati potrà promuovere il legame tra territorio, realtà culturali ed imprenditoriali e ricerca universitaria.
L: Intorno a questo tema è stato detto molto, e molto ha assunto solo un tono ideologico. La realtà dei fatti è un’altra perché tagliando i corsi non si va a premiare automaticamente la qualità. Siamo d’accordo sul fatto che le riduzioni possono essere positive laddove un corso universitario non ha corrispondenza con le possibilità lavorative, tuttavia i tagli sono stati fatti senza alcun criterio logico e le baronie restano sempre lì. Non è un caso che la riforma Gemini è stata approvata pur non avendo ancora i decreti attuativi; in questo modo noi potremmo scrivere uno statuto universitario che, tra qualche mese, andrebbe completamente rivisto.
Quali sono oggi le differenze principali tra destra e sinistra universitaria?
N: La differenza risiede nel tipo di approccio che si manifesta di fronte ai problemi universitari. Si possono utilizzare gli slogan di 30 anni fa e continuare a sostenere che l’università è di massa, oppure si possono affrontare le reali criticità del mondo accademico prendendo atto che il 51% degli iscritti universitari arriva solo al primo anno di studio. Noi crediamo nella meritocrazia e, di fatto, la facoltà di Scienze Politiche gode dei meccanismi di merito che sono assegnati a quegli studenti che terminano gli studi con una buona media e nei tempi previsti; abbiamo fatto un esposto al Garante per i diritti dello studente in cui si chiede di estendere questo meccanismo a tutte le facoltà fiorentine.
L: Ci viene spesso additata una posizione arroccata e fortemente ideologica, ma in realtà noi cerchiamo continuamente di avere un ruolo aggiornato attraverso
la formazione, per capire cosa si fa, attraverso la rappresentanza, come indice di democrazia e confronto, e attraverso il conflitto laddove ogni via ci viene preclusa. Fortunatamente qui a Firenze non esistono posizioni così estreme e divise da portare a scontri frequenti. Nel caso dell’intervento del ministro Santanchè, ad esempio, noi abbiamo manifestato non tanto contro la signora, ma verso l’atto provocatorio di tale invito da parte della destra nei nostri confronti; probabilmente ci siamo lasciati coinvolgere troppo dalla provocazione, dall’altro lato, c’è stato anche un eccessivo uso della forza pubblica. Il nostro gruppo non cerca lo scontro. Ultimamente abbiamo organizzato tre assemblee e continuiamo a batterci contro il numero chiuso per l’ammissione alle facoltà di Farmacia e Biotecnologie, contro il 51% di affitti in nero a cui sono sottoposti gli studenti, e per avere riconosciuto il diritto all’assistenza sanitaria per i fuori sede e l’accesso gratuito alla rete wireless del Comune.
E’ possibile un confronto tra destra e sinistra universitaria?
N: Personalmente ho diversi amici di sinistra ed andare d’accordo si può…quando non si parla di politica.
L: E’ possibile quando non si cade nella provocazione.
Punti chiave promossi Studenti per le Libertà Sinistra universitaria
Potenziamento reti wireless SI SI
Borse di studio per merito SI
Applicazione della riforma Gelmini SI NO
Abolizione numeri chiusi e test NO SI
autovalutazione in tutte le facoltà
Lotta agli affitti in nero SI SI
Facilitazioni economiche nei SI
trasporti
Potenziamento alloggi SI SI
studenteschi
Apertura a soggetti privati SI NO
Stage e tirocini con rimborso spese
Potenziamento assistenza sanitaria SI
Prolungamento orario della biblioteca SI SI
QUANDO - Si voterà mercoledì 6 aprile dalle ore 8.30 alle ore 19 e giovedì 7 dalle 8.30 alle 16 in 36 seggi, presso le sedi dell’Ateneo e nelle sedi decentrate di Prato, Pistoia e Vinci. Per votare occorre presentare il libretto universitario o un documento di riconoscimento valido.
Per maggiori informazioni su tutte le liste universitarie ed i programmi completi si consiglia di visionare il sito.