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Elezioni regionali Toscana 2020

Elezioni regionali, Meloni: “Elettori di sinistra in crisi di identità, il guinzaglio alla Toscana lo togliamo noi”

La leader di Fratelli d'Italia a Firenze per la campagna elettorale: “Questa volta ce la giochiamo”

“Quella sul 'guinzaglio'? Una frase tremendamente infelice di Giani ('Ceccardi è al guinzaglio di Salvini', ndr), che dimostra l'idea che certa sinistra ha delle donne. In realtà è la Toscana al guinzaglio dello stesso sistema di potere da decenni. Ma questa volta la Regione è contendibile, non esistono roccaforti, possiamo vincere”.

Così la leader nazionale di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, nella tappa fiorentina di questa mattina, in vista delle elezioni regionali di settembre. Prima una passeggiata su Ponte Vecchio, dove incontra orafi e gioiellieri (ricevendo un paio di regali per la figlioletta). “Hanno riaperto, ma nessuno dei dipendenti ha avuto la cassa integrazione”, parte Meloni all'attacco del governo.

Poi via Por Santa Maria e conferenza stampa su un palco allestito in via Vaccareccia, con Palazzo Vecchio sullo sfondo. “Il luogo che rappresenta il potere da secoli. E' ora di scardinarlo”, dice la leader di Fdi, che chiede di puntare su “identità nazionale e qualità delle nostre eccellenze, perché nella globalizzazione, contro la Cina, vinci sulla qualità e non sulla quantità”.

La numero uno dei Fratelli d'Italia è 'scortata' da tutto lo stato maggiore regionale del partito: i parlamentari Donzelli e Totaro, il consigliere regionale Marcheschi e quello comunale Draghi, oltre a Francesco Torselli, dimessosi da coordinatore toscano per candidarsi alle regionali.

A Firenze la Meloni, come Salvini l'altro giorno, in questa crisi post lockdown parla più di economia che di immigrazione e rom. Tema su cui oggi non avrebbe detto una parola, se non ce l'avesse portata un cronista: “I rom? Devono seguire le regole, come tutti. Non c'è niente di cristiano nel mandare i figli a elemosinare, se lo facessi io mi toglierebbero la potestà genitoriale. E quando sono 'nomadi' mettiamo delle 'piazzole', se sono nomadi dopo un po' se ne vadano”.

Quanto alle aziende in crisi, prosegue Meloni, “servono aiuto alle imprese, meno burocrazia, sostegni a fondo perduto, meno vincoli, nessun limite all'uso del contante. Le nostre proposte non le ascoltano, allora che andiamo a fare agli 'stati generali' di Conte?”. FidiToscana, la società finanziaria regionale nata per facilitare l'accesso al credito, “sostenga le imprese toscane che puntano su prodotti indentitari e si crei una linea di credito per ricomprare le aziende finite in mano straniera”.

All'attuale presidente della Regione Rossi Meloni chiede “chiarimenti sui contagiati da Covid negli ospedali e nelle Rsa”. Mentre sulla riforma sanitaria regionale del 2015, che ha ridotto tutta la Toscana a tre macro Asl, “cosa ne pensa Giani, visto che ha peggiorato i servizi e aumentato i costi?”. Riforma sulla quale peraltro lo stesso Giani ultimamente ha espresso, anche pubblicamente, più di un dubbio.

E poi infrastrutture, senza però entrare nei dettagli (anche nella coalizione di centrodestra su alcune opere, come l'ampliamento di Peretola e il tunnel Tav sotto Firenze, ci sono posizioni diverse). “Dedichiamo la Tirrenica ad Altero Matteoli (ex 'colonnello' di Alleanza Nazionale e poi di Fdi, deceduto in incidente stradale nel 2017, ndr)”, propone Meloni.

Come prendere voti in una regione storicamente di sinistra? “Siamo in epoca post ideologica. Incontro tante persone di sinistra in crisi di identità, che ora si riconoscono più nelle nostre proposte”. Basterà? “Anche Giani con le sue 'uscite' ci aiuta”, dice più di un dirigente del partito a microfono spento.

Poi tappa agli Uffizi accompagnata dal direttore Schmidt e nel pomeriggio con la candidata alla presidenza del centrodestra Susanna Ceccardi a Prato, ad incontrare i vertici di Mobit, il consorzio perdente nella maxi gara da 4 miliardi per l'affidamento del trasporto pubblico regionale su gomma (vicenda sulla quale è aperta un'inchiesta che vede indagato anche il presidente Rossi). Perché la guerra legale e politica sul trasporto pubblico è in pieno svolgimento e chissà, magari sposta più voti del previsto.

FOTO - Elezioni regionali, tappa a Firenze per Giorgia Meloni

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