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Elezioni comunali 2019

Elezioni 2019, il comizio di Salvini e Bocci al Galluzzo: “Occasione storica, nel Pd sono dei 'pinocchi'” / FOTO

La pioggia costringe ad un comizio al chiuso, fuori la contestazione al ministro che replica: “Sono quelli dei centri sociali che si fanno le canne”

La pioggia battente ha rovinato le aspettative di Matteo Salvini e Ubaldo Bocci, in comizio al Galluzzo questa mattina per la campagna elettorale in vista del voto del 26 maggio. Ma forse li ha anche in parte 'salvati'.

Alla fine nella piccola sala al coperto dove si è tenuto l'appuntamento i sostenitori saranno stati al massimo duecento, oltre a tutti i candidati presenti. E qualcuno mormorava che forse nella piazza don Pietro Puliti, anche con il sole, non sarebbero stati molti di più, con una figura che dopo i 500 dell'Isolotto non sarebbe stata bellissima.

“Siete degli eroi ad essere qui la domenica mattina alle 10, con questo tempo”, esalta però subito i presenti Matteo Salvini, che non rinuncia alle provocazione nei confronti di alcune decine di contestatori che, tenuti a distanza da digos e polizia, tengono un un lungo cartello con scritto 'Galluzzo antirazzista e antifascista' e intonano cori contro il ministro degli Interni: 'Not in my name', 'Fascisti, carogne, tornate nelle fogne'.

“Mi fanno tenerezza - dice il ministro -. Per quelli dei centri sociali è l'alba, ieri si saranno fatti le canne fino a tardi”. Benzina sul fuoco insomma, ma la situazione resta sotto controllo.

E sulle droghe il capo della Lega attacca gli alleati di governo dei 5 Stelle, che da tempo lottano per la legalizzazione delle droghe leggere ed hanno già depositato in parlamento un disegno di legge in questo senso, a firma del senatore Matteo Mantero. “Ogni spacciatore vada in galera, qualsiasi sia la quantità di droga trovata”, dice Salvini.

E ancora: “Vorrei fare i test antidroga anche ai parlamentari, a volte non mi sembrano molto lucidi”. Per i 5 Stelle le frecciate non finiscono qui. “Invece di attacchi quotidiani e insulti mi aiutino a cambiare il Paese. E a Conte dico che la riduzione delle tasse viene prima di ogni altra cosa, questa è la vera emergenza nazionale”. Quindi non l'evasione fiscale, non la corruzione, né tanto meno mafia, 'ndrangheta e camorra.

Ma oggi un cenno alla bimba ferita gravemente a Napoli pochi giorni fa da un colpo di pistola il ministro lo fa. “Prego per quella bambina. Almeno i camorristi si ammazzassero tra loro, io a Napoli ho tenuto quattro comitati per la sicurezza e inviato 136 nuovi poliziotti”.

Salvini non si dimentica di Armando Siri, il sottosegretario indagato per corruzione sulle cui dimissioni balla la tenuta del governo: “Non abbandono gli uomini con cui ho fatto un pezzo di strada insieme”.

Poi torna a chiedere la castrazione chimica per gli stupratori. Insomma a tenere banco soprattutto temi nazionali, del resto il 26 maggio non si vota solo per il sindaco di Firenze ma anche e soprattutto per le elezioni europee. “Dateci il voto per essere il primo partito italiano e cambiare l'Europa dei burocrati”, dice ancora Salvini, che ieri era a Scandicci, anche lì accolto da alcuni cartelli di contestazione alle finestre dopo quelli dell'Isolotto un mese fa.

Il ministro dell'interno esalta anche il calo del numero dei reati nei primi mesi del 2019, reati che a dirla tutta sono in diminuzione da anni nonostante l'ossessiva campagna mediatica sulla sicurezza.

“Nel 2019 rispetto al 2018 i reati sono in grande diminuzione, in totale meno 15% - legge il ministro su un foglio -. E poi meno 12% i tentati omicidi, meno 16% le lesioni, meno 22% le violenze sessuali, meno 32% le rapine, meno 26% i furti. Grazie alle forze dell'ordine”. Insomma sembrerebbe un'Italia diversa da quelle che appare sui social. Poi il solito slogan “le case popolari prima agli italiani” (a Firenze, per la cronaca, secondo dati dello scorso anno vivono già italiani nell'83% delle case popolari e a livello toscano il dato sale al 91%).

Sulla sicurezza oggi punta invece il candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci. “Come fa un imprenditore ad investire a Firenze se ci sono 17 'zone rosse' considerate ad alto rischio?”, chiede Bocci, tornando sull'ordinanza della prefetta Lega, che pure ha scatenato una valanga di critiche per dubbi di legittimità costituzionale. E ancora Bocci: “Firenze è tra le prime 5 città in Italia per furti”.

“Combattiamo la rassegnazione, Firenze è una città libera, la possiamo cambiare”, dice il candidato sindaco, che attacca Nardella sul “caos” viabilità e parcheggi. E per la situazione di stallo sull'ampliamento dell'aeroporto “è incredibile, sono al governo da 50 anni, in comune, in provincia, in regione, e danno la colpa al governo nazionale. Sono dei pinocchi”, attacca Bocci. “E' un'occasione storica. Mancano 20 giorni, poi ne mancheranno altri 14”, arringa infine gli astanti il candidato del centrodestra, con chiaro riferimento al ballottaggio. “Il lunedì dopo il voto poi faremo festa in piazza Signoria”.

E chissà se ballottaggio sarà. Di sicuro anche il sindaco Nardella non si mostra sicuro della vittoria al primo turno. “Questa volta è più difficile. Ma l'importante è vincere, anche al novantesimo”, non si stanca di ripetere il sindaco ogni volta che incontra i giornalisti.

Tornando al Galluzzo, c'è ancora tempo per un'altra puntata della polemica a distanza tra Susanna Ceccardi, commissaria della Lega in Toscana e candidata alle europee, e Matteo Renzi, dopo che quest'ultimo ha annunciato che la querelerà per diffamazione. “Mi querela perché dico che nel Pd c'è una lista infinita di arrestati ed indagati, da loro non può venire alcuna lezione di moralità”.

Il comizio si chiude, inizia il rito dei selfie (“per chi vuole ci sono”, dice Salvini al microfono) e la sala si svuota. Fuori pioggia battente e tombini intasati, la campagna elettorale prosegue.

FOTO - Salvini e Bocci al Galluzzo: "Quelli del Pd sono dei pinocchi"

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