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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2019

Elezioni, il candidato sindaco dei Verdi: "Per una città verde e sostenibile, senza periferie"

Il programma di Andres Lasso, 44 anni, biologo: "Abbonamenti Ataf a metà prezzo, alloggi popolari in centro e 'sicurezza partecipativa'"

Andres Lasso, 44 anni, biologo, giardiniere e apicoltore per hobby, è il candidato sindaco dei Verdi. Cittadinanza italiana e di Panama. Un passato da educatore di adolescenti a rischio e specialista di prodotto nell’ambito del biomedicale.

Per due anni professore di materie scientifiche nella repubblica democratica del Congo. Da sempre appassionato di ecologia.  Dal 2018 tesserato dei Verdi, dal 2019 eletto all'unanimità candidato sindaco per i Verdi a Firenze.

Se sarà eletto sindaco, quale sarà il primo provvedimento che prenderà?

Convocherò subito FS, Trenitalia e NTV per sciogliere il nodo della stazione Foster. Voglio capire se il prerequisito di far fermare tutti i treni alla Foster è ottenibile e se i soldi per le stazioni di superficie ci sono. Così capiremo se i lavori debbano essere completati o no.
Contemporaneamente scriverò al ministro Toninelli per informarlo che il comune di Firenze si aggiungerà agli altri 7 già contrari al Masterplan per lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola, chiedendo il rispetto della Valutazione d'impatto ambientale del 2003.

E' favorevole alle nuove linee della tramvia e in particolare alla 3.2, quella da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli? Come vede il passaggio di una linea da piazza Duomo?

Sono favorevole alla linea 3.2 e alla linea 4, è importante collegare Firenze Sud e le Piagge con il sistema tramviario. Occorrerà limitare i disagi dei cantieri e tenere presente tre criticità: l'ingolfamento di Santa Maria Novella su cui convergono le tre linee, la tutela del patrimonio arboreo, l'attenzione al patrimonio artistico.
Il passaggio in piazza Duomo ha il vantaggio di collegare meglio alcune zone del centro, ma non 'disingolfa' Santa Maria Novella, per cui serve anche un passaggio esterno al centro verso Firenze Sud. Sono possibilista su una ipotesi di passaggio da Cerretani-Cavour.

3. Quali soluzioni propone per migliorare l'efficienza del trasporto pubblico? La ZTL va ampliata o ridotta?

La Ztl oggi serve, non la amplierei né la ridurrei. Dobbiamo dare alternative al cittadino per arrivare in centro senza l'auto privata. Per farlo serve un trasporto pubblico che funzioni. Proponiamo abbonamenti Ataf al costo dimezzato grazie alla rimodulazione dell'addizionale Irpef, un 'Servizio urbano ferroviario per Firenze', una piattaforma di auto condivisa con la quale scambiarsi passaggi tramite app, un sistema di premialità per cui chi usa una mobilità sostenibile accumula 'punti' spendibili nel trasporto pubblico. Inoltre 300 nuove licenze dei taxi e 'Bicipolitana', un sistema di vere ciclovie sicure per favorire il trasporto più sostenibile che esista: quello in bici.

E' favorevole alla realizzazione della stazione Foster dell'Alta Velocità e del tunnel Tav sotto Firenze di 7 chilometri da Castello a Campo di Marte?

Dipende dal progetto che c'è dietro. Oggi si parla di far fermare alla Foster un decimo dei passeggeri alta velocità, e gli altri nove decimi continuare a farli fermare a Santa Maria Novella. A questo progetto siamo contrari. Se invece si torna al progetto iniziale, che prevedeva di far fermare tutti i treni alla Foster e consentiva di liberare i binari di superficie e creare nuove stazioni per un vero treno urbano, allora saremmo favorevoli.

Ampliamento dell'aeroporto di Peretola e nuova pista. Favorevole o contrario, e perché?

Siamo contrari per motivi idrogeologici, ambientali, di modello di sviluppo sbagliato del territorio e della città. Il progetto di pista parallela impatta sul Parco della Piana e col Polo scientifico di Sesto, che non viene ultimato e che si ritrova molti edifici dentro la zona di rispetto della pista. Inoltre una città già sottoposta a saturazione turistica non ha bisogno di altri milioni di turisti che arrivano in aereo. Oltre a ciò, aumenterebbe in modo esponenziale l'inquinamento.

Nuovo stadio della Fiorentina a Novoli, cosa ne pensa?

A Firenze non servono due stadi, ma uno riammodernato. Per questo proponiamo un bando internazionale per chiamare i migliori architetti del mondo a confrontarsi con il genio di Pier Luigi Nervi. Proponiamo poi di ripensare la mobilità per le partite, con una cabina di regia tra Firenze parcheggi, Ataf, Ferrovie, Fiorentina, in modo da migliorare la vita degli abitanti di Campo di Marte. Questo è più efficace che spostare i problemi a Novoli, oltretutto costruendo 5-7 ettari di centri commerciali in una zona già intasata dal traffico.

Moschea. I cittadini di fede musulmana in provincia di Firenze sono stimati in oltre 30mila: hanno diritto ad avere un luogo di culto in città?

Evidentemente sì, lo dice la Costituzione. C'è da monitorare i finanziamenti, che non abbiano provenienze opache, ma non ci devono essere altri intoppi. Il caso di Colle Val d'Elsa dimostra che ci sono sul tema allarmismi ingiustificati: la moschea è stata inaugurata nel 2013 con beneficio per tutti. Non si capisce perchè dovremmo sentirci più tranquilli se  nostri concittadini pregano in un marciapiede di piazza dei Ciompi anziché in un luogo di culto, possibilmente bello come a Sinagoga o la chiesa ortodossa russa.

Esiste davvero un'emergenza sicurezza? Come garantire i cittadini, cosa proponete?

Alcuni reati hanno un trend in aumento, ma Firenze non è la città insicura che dipingono alcuni politici. Se vogliamo vincere la lotta contro la microcriminalità, dobbiamo lottare contro la marginalità, a cui spesso è collegata. Un luogo più vissuto è più sicuro. Quindi garantire luoghi e momenti di aggregazione, anche nelle zone meno centrali, è un modo per rendere tali zone più sicure. Poi pensiamo alla 'sicurezza partecipativa', come sperimentato a Bologna, per migliorare il coordinamento tra l'occhio dei cittadini e l'azione delle istituzioni.

Siete favorevoli a dotare della pistola 'taser' i vigili urbani? E sulle 'zone rosse' che dite?

No, i vigili hanno un altro ruolo. L'idea che sta dietro alle zone rosse è un'idea di città in cui esistono 17 zone di serie A, che sono più importanti perché ci passa il turista, e altre meno importanti perchè ci abitano solo i fiorentini. E' un'idea che mira a “elevare la percezione di sicurezza”, come scritto nell'ordinanza, quindi mira alla percezione di un problema piuttosto che al problema stesso e si è già dimostrata ingiusta e inefficace. E cozza con gli articoli 13, 16 e 24 della Costituzione.

Il turismo di massa negli ultimi anni ha favorito lo sviluppo della città o ha avuto anche effetti negativi? Come salvaguardare la città e la residenza in centro storico?

Gli effetti negativi ci sono, sotto gli occhi di tutti. Viviamo una situazione di “saturazione turistica”. Serve una legge speciale per Firenze e le città sottoposte a grandi pressioni turistiche, per dare più poteri ai sindaci, per esempio per limitare gli affitti brevi. Serve non svendere il patrimonio pubblico, fare social housing nel centro storico, migliorare e incrementare l'edilizia residenziale pubblica nel centro storico.

Molte aree cittadine vengono riqualificate con hotel o strutture ricettive extra-lusso. E' d'accordo con questa impostazione?

No, il problema della fuga dei fiorentini dal centro storico è legata anche a questa mancanza di visione, per cui il centro storico diventa luogo a pura funzione ricettiva. Sulle destinazioni d'uso l'ultima parola spetta al Comune, che non deve abdicare alla sua funzione di regolazione accettando qualunque progetto che porti dei capitali ingenti. Noi vogliamo una città abitata e vissuta non solo dai turisti, ma da fiorentini, studenti.

Tra i 'buchi neri' del centro storico resta lo scandalo del Sant'Orsola. E' abbandonato da decenni e condanna ad una situazione degradante un intero quartiere. Nonostante le periodiche promesse, nessuno è riuscito a recuperare l'area. Che fare?

Serve un vero processo partecipativo che coinvolga la cittadinanza, mettere a confronto progetti di architetti e urbanisti per rendere quell'area all'altezza della sua storia. Che non diventi una ennesima struttura ricettiva ma luogo di socialità, spazio di incontri, di servizi per la cittadinanza, per riportare in centro un po' di quelle funzioni che piano piano negli anni sono state spostate verso luoghi meno centrali.

Come vede e come vorrebbe Firenze tra 5 anni, in caso lei diventasse sindaco?

La immagino una città in equilibrio tra città e territorio, tra società e natura, tra diversità e culture, tra generazioni diverse. Un luogo in cui una casa dignitosa non sia un lusso, in cui spostarsi in modo sostenibile sia facile per tutti. Una città che diventi capitale della lotta al cambiamento climatico, della tutela dell'ambiente, dell'economia circolare. Una città capace di innovare e senza periferie, in cui cose interessanti avvengono anche nelle zone meno centrali.

Un appello al voto, perché i cittadini dovrebbero votarla?

Perché lavorerò per una città diversa, verde e sostenibile, con tasse più giuste, trasporti più economici, treni locali ogni sette minuti e adottando la strategia 'rifiuti zero'. Tutto ciò aumenterebbe la qualità di vita dei fiorentini contribuendo a fermare il cambiamento climatico. Per evitare una catastrofe ambientale occorre agire ora, cambiare il modello di sviluppo, anche a Firenze.

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