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Potere al Popolo: "Mancano i medici di famiglia in Toscana, ora problema a livello nazionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Entro il 2023 circa 21000 medici di famiglia in Italia cesseranno l'attività per pensionamento, in Toscana in un anno ne andranno via ben 200 con soltanto 65 sostituzioni. Sulla sanità, come sinistra alternativa, da anni denunciamo pubblicamente il depauperamento dei servizi sanitari pubblici lottando contro la chiusura dei presidi periferici, le liste di attesa per visite ed esami, la mancanza di personale tecnico, assistenziale, infermieristico, medico e specialistico. Tutto questo crea molta preoccupazione perché oltre ai disservizi già detti, da qualche anno, in Toscana soprattutto, stiamo subendo un indirizzamento massiccio dei servizi sanitari pubblici verso quelli privati che in pratica costano al cittadino due volte: come servizio sanitario regionale e come utente.

L’attuale organizzazione della sanità toscana in aree vaste nuoce soprattutto ai territori delle zone marginali come il Casentino e la Valtiberina. Una organizzazione voluta e decisa da chi oggi dichiara di volere una sanità migliore per tutti, ovvero dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, uno dei massimi esponente di LeU, che nonostante la nuova collocazione politica non ferma il processo di revisione e di privatizzazione avviato con la sua Giunta PD ancora in carica. Curarsi nell'Italia del 2018 è diventato un privilegio che bisogna potersi permettere. Le principali forze politiche del Paese sembrano non interessarsi alla questione. Noi, invece, che crediamo che la salute sia un diritto inalienabile di ogni persona, vogliamo che la Sanità torni ad essere pubblica e universale per rispondere al benessere collettivo. La privatizzazione della sanità pubblica deve cessare immediatamente: le convenzioni con i privati legittimate dalle istituzioni sostengono il profitto privato con denaro pubblico, aprendo spazi incontrollati ad abusi e ruberie come la cronaca spesso racconta.

L’attuale sistema sanitario nazionale esclude progressivamente un numero sempre maggiore di persone, tutto questo è inaccettabile e siamo vicini e totalmente in linea con chi tra movimenti e organizzazioni sindacali difende il diritto alla salute e ad avere una sanità pubblica ed efficiente. Potere al Popolo, come è scritto nel suo programma, lotta per: - la garanzia dei livelli essenziali di assistenza erogati dal SSN e la loro omogeneità su tutto il territorio nazionale; - l’eliminazione dei ticket sulle prestazioni sanitarie; - il taglio drastico dei tempi di attesa, anche attraverso la modifica delle norme che regolano l’intra moenia; - un nuovo programma di assunzioni per sanità e servizi socio-assistenziali, che elimini il precariato, con l’immediato sblocco del turn-over lavorativo; - l’uscita del privato dal business dell’assistenza sanitaria; - il potenziamento dei servizi sanitari esistenti, con il blocco dei processi di ridimensionamento e chiusura degli ospedali e lo sviluppo di una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità.

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