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Elezioni 2018

Elezioni 2018, il democratico Parrini: "Gli estremisti, da Di Maio a Meloni, sono un pericolo per l'Italia"

Dario Parrini è il segretario toscano del Pd. Già deputato, il 4 marzo corre per il Senato nel collegio uninominale della provincia di Firenze

Iscritto al Partito Democratico della Sinistra dal 1992 al 1998 e ai Democratici di Sinistra dal 1998 al 2007. E' uno dei fondatori del Partito democratico. E' stato assessore allo sviluppo economico nel comune di Vinci dal 2003 al 2004 e sindaco di Vinci dal giugno del 2004 fino all'11 marzo 2013, quando decade dall'incarico a causa della elezione alla Camera. Dario Parrini è il segretario toscano del Pd. Già deputato, il 4 marzo corre per il Senato nel collegio uninominale della provincia di Firenze.

Nel caso venisse eletto qual è la prima proposta di legge che porterebbe in Parlamento?

Una proposta per migliorare il sistema dell'alternanza scuola-lavoro, i servizi di collocamento e di reimpiego e le attività rivolte all'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per ridurre il problema numero uno esistente oggi sul mercato del lavoro: un giovane su tre è senza lavoro e contemporaneamente sono tante le aziende che non riescono a trovare personale con le competenze richieste. 

La sicurezza è entrata a gamba tesa in campagna elettorale. La posizione del suo partito?

La sicurezza è una delle preoccupazioni principali dei cittadini. Per avere più sicurezza bisogna aumentare gli organici di polizia e carabinieri, la videosorveglianza e la certezza della pena. Diversamente dal passato, su questi fronti i nostri governi hanno compiuto passi avanti, inasprendo le pene per i reati predatori, allungando i termini di prescrizione, sbloccando il turn-over e investendo miliardi di euro per rinnovare il contratto di lavoro degli operatori del settore e per portare a compimento il riordino delle carriere. Ma è evidente che bisogna fare molto di più. Con concretezza, senza sparate, senza promesse impossibili.

 Altro tema scottante è sicuramente l'immigrazione. Come va affrontata questa sfida?

Devono procedere di pari passo legalità e solidarietà, accoglienza e rispetto delle regole. Vanno potenziate le azioni per l'inserimento sociale e lavorativo di coloro che accogliamo nelle nostre comunità, e allo stesso tempo va portata avanti la politica diretta a incrementare gli investimenti nei Paesi di origine e di transito dei flussi migratori per ridurre gli sbarchi. Da questo punto di vista sono necessari accordi sempre più incisivi con le autorità di quei Paesi. Inoltre va concretamente affermato il principio che può restare in Italia solo chi è in regola con le leggi del nostro Paese.

Lavoro. Qual è la vostra ricetta contro la povertà? Quali i provvedimenti più urgenti per rilanciare un'occupazione stabile?

Contro la povertà abbiamo introdotto il reddito di inclusione, per il quale sono stati stanziati quasi 3 miliardi. Non era mai successo prima. Nei prossimi anni lo stanziamento va aumentato. Per incrementare l'occupazione stabile bisogna aumentare fortemente, tramite riduzioni del cuneo contributivo sui contratti a tempo indeterminato, il divario di costo tra lavoro stabile e lavoro precario. 

Sanità. Su cosa puntare pubblico o privato? E i vaccini?

Chi è contro l'obbligatorietà dei vaccini è contro la scienza, contro il buonsenso, e mette a repentaglio la salute di tutti. In sanità bisogna investire sempre di più sull'appropriatezza delle cure e sulla prevenzione, e sperimentare pratiche innovative per ridurre le liste d'attesa e razionalizzare la spesa senza tagliare i servizi.

Infrastrutture. Tra poco dovrebbero finire i lavori della tramvia ma su Alta velocità e aeroporto la situazione è ancora incerta. Come muoversi?

La tramvia, l'alta velocità e l'aeroporto sono tre opere fondamentali per lo sviluppo e i posti di lavoro in Toscana. Bisogna andare avanti, senza esitazioni. La modernizzazione e l'assenza di rischi per la salute e l'ambiente non sono due obiettivi in contrasto. Possono e debbono essere raggiunti entrambi. E ci sono tutti i presupposti affinché siano raggiunti.

Alleanze politiche. Al governo con chi si può dialogare?

Il Pd ha già deciso a quale coalizione appartenere. È quella di centrosinistra che si presenta unita alle elezioni: Pd, Bonino, Lorenzin, Insieme.

Si può parlare di ritorno di forze estremiste?

Mi pare evidente. Gli estremisti occupano uno spazio ampio nello spettro politico italiano. Sono estremisti il partito di Salvini, quello di Di Maio, quello della Meloni. Sono estremiste l'ultradestra e l'ultrasinistra extraparlamentare. Gli estremismi sono un grande pericolo, perché potrebbero rendere l'Italia nuovamente un Paese isolato, emarginato e deriso in Europa, cioè dove saranno prese le decisioni più importante per le famiglie e le imprese italiane, per i risparmi, le pensioni, il lavoro, il sociale. 

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