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Pd verso la direzione: Renzi e le dimissioni, fedelissimi disorientati

Lunedì l'appuntamento che farà chiarezza sulla politica italiana. Parrini: "Voto subito"

Cosa farà Matteo Renzi? Il Partito democratico è in fibrillazione in vista di quella che sarà la direzione di lunedì 13 febbraio. Da questo appuntamento si inizierà a capire di più sul futuro del partito, ma soprattutto sul dubbio che assale la politica in queste settimane: si vota prima dell'estate o in Parlamento andrà a scadenza naturale (febbraio 2018)? Nel Pd c'è disorientamento ed il motivo è principalmente uno: Matteo Renzi, nel suo solito stile, non si è confrontato con nessuno. Neanche gli uomini a lui più vicini conoscono le sue reali intenzioni. Un fattore che mette in particolare fibrillazione, soprattutto i parlamentari e quelli che aspirano a diventarlo. Che in questi giorni hanno iniziato a guardarsi intorno e parlato, com'è naturale che sia, con i vari capi corrente: da Franceschini a Speranza, passando per Orlando e Martina. 

L'ultima voce dice che Matteo Renzi potrebbe presentarsi lunedì in direzione con le dimissioni in tasca per accelerare sul congresso ed andare al voto prima possibile. E' l'opzione che potrebbe in qualche modo mettere in difficoltà la minoranza, che chiede una discussione politica, ma non una "gazebata" cioè solo una conta sul leader con le primarie. A confermare questa voce stamani c'è il post su Facebook del segretario regionale Dario Parrini: "C''è chi sostiene che auspicare il voto in primavera è da irresponsabili pro-spread. E' vero il contrario. La scelta più utile per l'Italia non sono le elezioni nel 2018", scrive. 

"L''economista Guido Tabellini - spiega Parrini - ha cento volte ragione quando sottolinea, oggi sul Sole24Ore, che a dicembre 2017 scadrà probabilmente il Qe e che è assai rischioso far coincidere il massimo di incertezza politica, la campagna elettorale, con un evento, la fine del maxiscudo Bce, suscettibile di aprire una fase di forte turbolenza sui mercati. Poiché da sempre penso che prima di tutto debba venire l'interesse del Paese, aggiungo: responsabilità verso il Paese è fare la prossima legge di bilancio a ridosso delle elezioni? Responsabilità verso il Paese è far gestire il confronto con l'Ue su tale legge a un governo che in quel momento sarà a fine mandato e quindi per forza di cose fornito di una ridotta capacità di assumere impegni a lungo termine?".

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