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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Renzi ai dipendenti pubblici comunali: "Nessun taglio nel 2012"

Un impegno tradotto con una delibera di giunta in cui il sindaco s'impegna a lasciare invariato il fondo per l'anno in corso. I sindacati: "Ora tutto nero su bianco, altrimenti sciopero"

Sono entrati pallidi, sono usciti con un po’ più di colore. Questa l’estrema sintesi dell’incontro tra il sindaco Renzi e i dipendenti pubblici dell’amministrazione fiorentina. Mesi di discussione, agitazione, una vertenza infinita che alla fine è tornata al punto di partenza. Il fondo integrativo, padre e madre di questo lunghissimo muro contro muro, resta invariato. E i famosi tagli, quelli paventati dalle parti sociali per il 2012, non ci saranno. “Il sindaco Matteo Renzi – ha dichiarato il coordinatore della Rsu, Mauro Comi, all’uscita dall’incontro di Palazzo Vecchio – ci ha garantito che, con delibera di giunta, è stato preso l'impegno a mantenere il fondo integrativo per il contratto dei dipendenti di Palazzo Vecchio sui livelli dello scorso anno”.

Ventisei milioni di euro l’ammontare del fondo integrativo 2011, altrettanti costituiranno quello dell’anno in corso. Ventisei meno gli indennizzi già bloccati dal Comune perché messi sotto esame dalla Corte dei Conti e dal Mef. Nei mesi scorsi infatti i magistrati contabili hanno compiuto un'ispezione che ha riguardato, tra l’altro, i contratti dei dipendenti, con particolare attenzione al salario accessorio. In pratica quella parte di stipendio che si somma – a discrezione e disponibilità del datore di lavoro, i Comuni – alla busta paga definita dal contratto nazionale. In soldoni, alla Corte i conti non tornano; in discussione ci sarebbero 50 milioni di euro. Una voragine.

Anche per questo le previsioni dei sindacati, all’indomani del faccia a faccia, erano fosche. C’era chi pensava ad un taglio con l’accetta. I numeri che circolavano nella mente e nelle bocche dei tecnici parlava chiaro: il fondo non avrebbe dovuto superare i 20 milioni. Invece ieri, il colpo di scena. Renzi si è presentato al tavolo della concertazione con un impegno politico forte. Senza numeri, a quello ci penseranno i tecnici, ma con l’intento di calmare le acque. Il più possibile, senza troppi ‘spargimenti di sangue’. Sicuramente l’apertura è arrivata dopo le parole rilasciate ieri mattina ai microfoni di Radio 24, quando in un passaggio Renzi ha sottolineato come ormai le spese del personale siano all’osso, affermando di conseguenza l’impossibilità per ulteriori sforbiciate.

NERO SU BIANCO – Parole, delibere di giunta, e i sindacati rimangono sul chi va là. C’è da tradurre il tutto sulla carta, mettere il classico nero su bianco. E anche in fretta, al massimo entro una settimana. Così si presenteranno all’assemblea generale convocata all’Obihall domani mattina alle 8:30. Presenteranno la situazione e declineranno la tabella di marcia che il Comune dovrà rispettare. Pena? “La mobilitazione dei lavoratori”, afferma Stefano Cecchi, membro della Rsu. Detta in altro modo, la via dello sciopero.

“Resta da vedere – ha aggiunto Comi – se la promessa potrà effettivamente essere mantenuta: nell'attuale quadro generale di rigidità normativa per gli enti locali e spending review, oltre alla questione relativa alle indagini di Ministero e corte dei Conti, è anche possibile che alla fine i tagli arrivino nonostante gli impegni dell’amministrazione. Su questo non abbiamo ricevuto certezze”. Si perché dopo le scelte della politica la palla passerà ai revisori dei conti che dovranno verificare che le casse comunali abbiano le carte in regola per la copertura dell’esborso. Una mezza fumata bianca insomma, anche se tra i dipendenti permane la stessa insofferenza che ha accompagnato passo-passo la vertenza. Quel nervosismo che Comi non nasconde: “C’è una certa insoddisfazione per quanto è stato fatto dall’amministrazione su questo fronte nei venti giorni trascorsi dal nostro ultimo incontro: si sarebbe potuto ottenere risultati più concreti, se qualcuno non avesse avuto da andare in giro per l'Italia”.
 

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