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Decreto Salvini: presentato il ricorso della Regione Toscana alla Corte Costituzione

Contestato lo stop al permesso di soggiorno umanitario e il divieto di iscrizione all'anagrafe per i richiedenti asilo. La replica di Forza Italia: "Uno spreco di risorse pubbliche"

La Toscana ha notificato ieri, 31 gennaio, il ricorso contro la legge Salvin alla Corte Costituzionale. Il governatore Rossi lo aveva annunciato da tempo e dopo il via libera della giunta questo è stato il passo successivo che porta dritto a Roma il ricorso davanti alla Consulta. 

"Il decreto, poi diventato legge - si legge in una nota della Regione Toscana - ha cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari e l'impossibilità di rinnovo per chi già ce l'aveva, ma che ha anche vietato l'iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo, con l'impossibilità ad esempio di essere vaccinati, oltre ad aver esteso il Daspo urbano agli ospedali e presidi umanitari, per cui chi non si trovasse in condizioni di grave ed acuta patologia, come ad esempio un infarto, ne dovrebbe essere allontanato senza poter usufruire di alcuna prestazione medica".

"E' evidente - sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi - come in questo modo si ostacoli il soddisfacimento di un nucleo di diritti fondamentali e universali che appartengono alla persona e già ribaditi da più sentenze"

Sessanta Comuni Toscani hanno sottoscritto il ricorso ed anche altre Regioni: Piemonte, Umbria e Emilia Romagna.

La replica di Forza Italia

Appena diffusa la notizia il consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella ha mandato una nota stampa in cui esprime la propria contrarietà al ricorso. 

"Trovo assurdo sprecare denaro pubblico dei contribuenti per intraprendere battaglie legali e contenziosi dettati solo dall'ideologia - ha riferito Stella -. Comunque, ora gli elettori capiranno definitivamente chi sta con gli italiani e chi sta invece con i clandestini, chi difende il business dell'accoglienza e chi vuole una società regolata dal rispetto della legge".

Stella attacca duramente il sindaco di Firenze Nardella e quello di Prato Buffoni dicendo che i primi cittadini sono aperti a accogliere clandestini.

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