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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Coronavirus, Rossi 'gela' Nardella: "Siamo lontani dal contagio zero"

Il sindaco di Firenze, una settimana fa, aveva detto esattamente l'opposto: "Siamo vicini al contagio zero"

I dati sui nuovi casi di Coronavirus che si sono registrati in Toscana negli ultimi giorni agitano il governatore toscano Enrico Rossi, stretto tra la necessità di preservare la salute dei cittadini evitando una nuova ondata di contagi e l'altrettanto stringente necessità di far riaprtire l'economia, onde evitare che la "fase 3" coincida, di fatto, con il default di un pezzo importante dell'economia regionale e il conseguente disastro sociale che ricadrebbe - com'è facilmente prevedibile - sulla pelle dei lavoratori.

"Servono prudenza e gradualità nelle riaperture, anche per non dare l’impressione di un “liberi tutti” che può essere molto dannoso. Servono comportamenti responsabili da parte di tutti i cittadini toscani. Serve, infine, che il sistema sanitario agisca prontamente per “circoscrivere gli incendi” e dunque per individuare i nuovi contagi, isolarli, tracciare la mappa dei loro contatti" ha detto Rossi, intervenendo nella seduta odierna del Consiglio regionale.

 In Consiglio, il presidente ha fornito gli ultimi numeri sull’emergenza Covid-19: i contagi negli ultimi tre giorni sono stati 13, 27 e 30. “Non sono i picchi dei mesi scorsi ma 30 casi non sono pochi, siamo lontani dal contagio zero" ha commentato ancora Rossi. Capovolgendo ciò che il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva affermato appena una settimana fa: "Siamo vicini al contagio zero ma non dobbiamo abbassare la guardia".

Secondo Rossi, quindi, non bisogna sottovalutare il pericolo. "Per tenere la situazione sotto controllo occorre che i cittadini toscani si comportino in modo appropriato, cosa che fin qui hanno fatto nella stragrande maggioranza. Io non credo che il virus si sia indebolito; si diffonde meno perché stando in casa abbiamo diminuito la possibilità di farlo circolare” ha detto il governatore.

Ciò che resta fondamentale, per Rossi, è che "il sistema sanitario riesca a intervenire rapidamente, e quando c’è un caso positivo che si riesca entro 24 ore a isolarlo, a ricostruire la catena dei suoi contatti e a mettere in sorveglianza chi è a rischio".

“Quando mi chiedono se si deve riaprire tutto io rispondo sì – ha aggiunto il presidente – ma trovando il modo di convivere con il Covid e tenendo assolutamente sotto controllo i contagi, perché dover tornare indietro sarebbe estremamente negativo, anche per l’economia. Alle Regioni è stata riconosciuta una responsabilità importante”.

Intervistato da La7, infine, Rossi ha dichiarato: "Ci aspettiamo ancora di capire come le riaperture del 4 incidono su questo quadro epidemiologico. Gli effetti li vediamo dopo 7-10 giorni. I movimenti rimessi in circolo delle persone su mezzi pubblici, nelle fabbriche, in generale in tutti gli ambienti dovrebbero dare un effetto a fine settimana, inizi della prossima. Questo è l’altro aspetto di cui tenere di conto. Non si deve assolutamente sottovalutare la situazione".
 

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