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Martedì, 23 Aprile 2024
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Conferenza sull'Europa, attesa per Monti: nel pomeriggio la protesta

La due giorni di lavori si è aperta con gli interventi del sindaco Matteo Renzi e del presidente della Regione Enrico Rossi. Nel pomeriggio Monti e Barroso

Si è avviata questa mattina la conferenza europea ‘The State of the Union’, che tra oggi e domani si svolgerà nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Tra gli ospiti eccellenti due nomi su tutti: il primo ministro italiano, Mario Monti, ed il presidente della Commissione Europea, José Barroso. Un vero e proprio punto della situazione degli stati membri attorno ad un tema sempre più stringente per la vita dei cittadini, la crisi economica. I lavori sono stati inaugurati dal saluto del padrone di casa, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, e dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Purtroppo oggi l’Europa è percepita come una medicina amara”, ha dichiarato Renzi affrontando subito uno dei nodi del dibattito di questa due giorni. “Dobbiamo lavorare – ha continuato – per ribaltare questa convinzione. L’Europa non è il problema ma la soluzione”.

Nella conclusione del proprio intervento il primo cittadino fiorentino ha posto sul tavolo della discussione una questione puramente politica: il ruolo dei governi tecnici. Un tema italiano, europeo, ma allo stesso tempo indica chiaramente l’idea che guiderà la possibile campagna elettorale per le politiche del 2013 del sindaco Renzi, sempre se si butterà nella mischia: la politica ed i partiti devono tornare a ricoprire un ruolo centrale nella vita pubblica del Paese. “Si fa un gran parlare dei governi tecnici – ha sottolineato Renzi – ma il primo governo tecnico è quello europeo. Non può esiste l’Europa senza l’elezione diretta dei leader”. In sostanza i tecnici vanno bene sì, ma solo all’interno di una parentesi temporale precisa, possibilmente breve e determinata dalle circostanze. Benvenuto Monti, benvenuto Barroso.

Gli stati dell'Unione Europea a Palazzo Vecchio

Dopo Renzi è stata la volta di Rossi. Il governatore della Toscana ha individuato un momento preciso che potrebbe segnare quella svolta tanto attesa nella politica comunitaria. Un vero e proprio cambio di passo, politico e sociale, in un momento in cui il continente arranca, e la crisi economica avanza drammaticamente. Una strada per uscire dalla palude e far si che la Comunità Europea riesca a salvaguardare diritti e stato sociale secondo il governatore c’è: le direttive comunitarie rintracciate nel documento 20-20. “Questa è l’Europa che ci piace – ha affermato Rossi – quella che si impegna da qui al 2020 ad investire il 3% della ricchezza nella ricerca, che punta a ridurre del 20% l’inquinamento atmosferico, che cercherà di diminuire del 10% l’abbandono scolastico. Il problema vero è che questo documento non è una legge, non è investito dallo stesso rigore delle direttive finanziarie, ma rappresenta solo una raccolta di eccellenti consigli. E questa è una contraddizione micidiale. Se la politica non saprà risolverla l’Europa faticherà a crescere politicamente ma soprattutto socialmente”.

L’intervento di Rossi poi si è focalizzato sul capitolo investimenti e su come la Regione Toscana abbia beneficiato delle casse europee. Come dire, attenzione a stigmatizza il ruolo centrale dell’Unione Europea. “Tramvia a Firenze, contributi per l’agricoltura, i tirocini per i giovani, asili nido, centri di ricerca, sono stati realizzati – ha sottolineato il presidente della Regione – grazie ai fondi comunitari che negli ultimi anni hanno attivato 3,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici”.

PROTERSTA - E se il convegno ospiterà i big della politica europea, le strade del centro nel pomeriggio saranno caratterizzate dalla manifestazione contro Monti e Barroso. Un corteo che prenderà il là da piazza dell’Unità, cercando di avvicinarsi il più possibile a piazza della Signoria. L’idea della protesta è partita dal Comitato ‘No-Debito’, “ma abbiamo raccolto l’adesione di numerosissime sigle e associazioni”, ha spiegato ieri il portavoce Alessandro della Malva. “La questura – aggiunge Della Malva – è stata avvertita: stiamo discutendo solo per l’ultimo tratto, quello più vicino a Palazzo Vecchio”.


 

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