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Dipendenti comunali, l’ultimatum a Renzi: “Garanzie o mobilitazione”

L'assemblea generale dei dipendenti comunali si è conclusa con un ultimatum al sindaco di Firenze: "O la firma dell'accordo entro una settimana o sarà mobilitazione massiccia"

O i soldi o la mobilitazione. È questo il mandato consegnato nelle mani della Rsu dall’assemblea generale dei dipendenti del Comune di Firenze. Tremila mani al cielo hanno votato questa sorta di ultimatum. Un’altra settimana di tempo, l’ennesima ma anche l’ultima, poi i lavoratori sono decisi a far saltare il banco. Si perché la prossima settimana le parti sociali si presenteranno davanti al Prefetto per aprire una nuova procedura di raffreddamento. È lì che i sindacati vorranno vedere la traduzione materiale di quell’impegno che il sindaco Renzi si è preso giusto due giorni fa nell’ultimo faccia a faccia di questa lunghissima vertenza. In quella sede il primo cittadino si è fatto garante dell’ammontare del fondo integrativo 2012 stabilito nel bilancio preventivo. Si parla di poco meno di 26 milioni di euro (lo stesso del 2011), il totale degli accordi meno le voci e le indennità bloccate dal Comune perché finite sotto la lente di ingrandimento del Mef e della Corte dei Conti. Il tutto sugellato da una delibera di indirizzo fatta propria dalla giunta.

Ed è su quest’atto specifico che i sindacati vogliono vederci chiaro. “Davanti al Prefetto – ha sottolineato Stefano Cecchi, membro della Rsu del Comune di Firenze – pretenderemo di leggere le carte. Renzi si è impegnato a mantenere il fondo integrativo sui livelli dello scorso anno. Se sarà così bene, altrimenti daremo vita ad una mobilitazione vasta e massiva”. Insomma non tanto una questione di metodo, ma di merito: “Non ci accontenteremo certo – continua Cecchi – di una delibera fumosa, in cui c’è scritto tutto e niente. Non siamo più disposti a sopportare tentennamenti o giochini. Quindi o nella delibera è previsto lo stanziamento di spesa per il salario accessorio 2012, o andremo allo scontro. Il tempo per le chiacchere è finito”.

Delibera ma non solo. La giunta infatti ha licenziato una dichiarazione di intenti indirizzata alla delegazione trattante. Un passaggio che tuttavia non garantisce la materializzazione dei denari in busta paga. L’iter della trattativa infatti è composto da due momenti distinti: la parte politica e quella tecnica, che in pratica da concretezza alle scelte. Per questo l’atto della giunta dovrà essere vagliato dai revisori dei conti che dovranno, casse comunali permettendo, vidimare l’accordo. A questo si aggiunge un ulteriore intoppo, quello della Corte dei Conti. A quanto pare il Comune, in via cautelativa, avrebbe inviato la delibera ai magistrati contabili per non ritrovarsi tra qualche mese, a cose fatte,  a dover giustificare un spesa che la Corte potrebbe trovare stonata. Su questo fronte, infatti, Palazzo Vecchio, ha il fianco scoperto. Nei mesi scorsi gli uomini della magistratura contabile hanno compiuto un'ispezione che ha riguardato, tra l'altro, i contratti dei dipendenti, con particolare attenzione al salario accessorio. In pratica quella parte di stipendio che si somma - a discrezione e disponibilità del datore di lavoro, i Comuni - alla busta paga definita dal contratto nazionale. In soldoni, alla Corte i conti non tornano; in discussione ci sarebbero 50 milioni di euro. Una voragine.

L'assemblea generale all'Obihall

La partita quindi si giocherà sul tempo. Quel tempo che i sindacati non sono più disposti a concedere. Per questo si aspettano che il comune faccia tutti i compiti a casa e si presenti con un accordo certo. “Non è certo colpo nostra – ha sottolineato Mauro Comi, coordinatore della Rsu comunale – se il tempo si è contratto e se ora il Comune si trova con l’acqua alla gola. Perché la delibera e quindi l’iter procedurale non è stato avviato 20 giorni fa? Noi comunque rimaniamo al mandato dei lavoratori. Esigiamo cifre reali e tempi certi altrimenti daremo il via alla mobilitazione generale”.

La stessa esigenza espressa dal consigliere comunale di Sel Tommaso Grassi che chiama il sindaco a far chiarezza sulla vicenda fin nel prossimo consiglio comunale: “Per adesso si tratta solo di un annuncio e di un atto d’indirizzo, che ancora nessuno ha visto nei contenuti, e non vorremmo un domani scoprire che questo atteggiamento del Sindaco Renzi si possa rivelare solo tatticismo politico al fine di superare senza troppe proteste in città la data del 25 novembre prossimo, data delle primarie. Adesso quindi chiediamo al Sindaco che lunedì prossimo venga in aula a relazionarci e a mostrarci che quanto da lui annunciato ha già l’avallo dei tecnici, del Collegio dei Revisori dei Conti e che eventualmente ciò  sia accettato anche dalla Corte dei Conti”.

 

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