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Conferenza Regione - Città metropolitana: ecco il nuovo 'governo' dell'ex Provincia

La conferenza? "E' un organo esecutivo, espressione politico-istituzionale di chi governa" guidata da Rossi e Nardella. Avrà competenze su sviluppo economico, infrastrutture, piano strategico, sistemi informatici, Pit e formazione professionale

La conferenza Regione Toscana – Città metropolitana? “E’ un organo esecutivo, espressione politico-istituzionale di chi governa”. Con 12 sì e 3 astenuti il Consiglio metropolitano di Firenze dà il via libera al protocollo d’intesa, redatto di concerto con la giunta Rossi, che disciplina il funzionamento della conferenza Regione Toscana – Città metropolitana, istituita dall’artico 5 della legge regionale 56/2014 approvata lo scorso 25 febbraio.

Una delibera, quella del ‘parlamentino’ metropolitano, che recepisce e fa proprie (scrive l'Agenzia Dire)le misure contenute nel dispositivo firmato dall’assessore regionale al bilancio, enti locali e riforme istituzionali, Vittorio Bugli: la conferenza “è convocata- recita il comma 2 dell’artico 4- per l’esame delle linee fondamentali del programma regionale di sviluppo e del piano strategico della Città metropolitana”. In questo senso, è il comma 3 dello stesso articolo a definire i paletti le competenze dell’organo unificato: “sviluppo economico e dotazione infrastrutturale del territorio”, “piano strategico” e costruzione di reti e sistemi informatici sono capitoli sanciti d’intesa tra di due enti. Sul Piano di indirizzo territoriale (Pit) che insiste nell’area di competenza dell’ex Provincia e sugli “atti di indirizzo e di programmazione strategica, in materia di formazione professionale”, previa informativa della giunta regionale, la Città metropolitana in sede di conferenza è chiamata a rendere i pareri.

La conferenza “è un unicum nel panorama italiano”, sottolinea in sede di dibattito Branda Barnini, sindaco di Empoli e vicesindaco della Città metropolitana (che in assenza del sindaco Nardella, impegnato in un viaggio istituzionale a New York, ha guidato i lavori). Giudicheremo poi i risultati della legge” Bugli, “per adesso però possiamo dire che con questo strumento la Città metropolitana è l’unico ente con cui ola Regione ha rapporti paritari”. Logica, quest’ultima, ribadita anche dal comma 3 dell’artico 3 della delibera: “Le decisioni della conferenza sono assunte con l’assenso del presidente della giunta regionale e del sindaco della città metropolitana”.

Dopo l’oggetto, la forma che è anche la sostanza dell’intesa. La forma la darà chi siederà in conferenza unificata: il presidente della Regione- “che la presiede”, è scritto nell’articolo 2 della delibera-, il vicepresidente regionale, l’assessore regionale competente al rapporto con gli enti locali, il sindaco e il vicesindaco della Città metropolitana. La sostanza, invece, è emersa durante in fase di approvazione. Quando Giovanni Policastro, il consigliere del Movimento 5 stelle, a proposito della conformazione della conferenza ha avanzato, in forma di emendamento, la possibilità che in conferenza unica trovi posto anche un membro delle opposizioni presenti in Consiglio metropolitano: “Si tratta- spiega- di un elemento di garanzia, anche perché qui non ci ha eletto nessuno e in quella sede si parlerà di argomenti di rilevanza strategica, come tra l’altro il Pit e la formazione”. Pronta la risposta del vicesindaco Barnini: “Non facciamo confusione”. Sul merito “la conferenza è un organo esecutivo, quindi espressione politico-istituzionale di chi governa”. Come dire, il ‘parlamentino’ resta il Consiglio metropolitano, il governo della conferenza unificata.

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