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Aeroporto di Peretola: i sindaci della Piana chiedono una pausa

Sei sindaci della Piana Fiorentina ed i Presidenti delle Province di Prato e Firenze dicono "no" alla pista parallela dell'aeroporto di Peretola. La priorità è il termovalorizzatore di Case Passerini

Arriva dalla Piana Fiorentina il “No” alla pista parallela per l’aeroporto di Peretola, unendo sindaci e le Province di Firenze e Prato. Un rifiuto arriva anche dal Pdl di Pisa contrario alla fusione tra le società Adf e Sat, società che gestiscono i due scali. Una pausa di riflessione è stata invocata dai presidenti delle Province di Firenze (Andrea Barducci) e di Prato (Lamberto Gestri), i sindaci di Calenzano (Alessio Biagioli), Campi Bisenzio (Adriano Chini), Carmignano (Doriano Cirri), Poggio a Caiano (Marco Martini), Sesto Fiorentino (Gianni Gianassi), Signa (Alberto Cristianini), che hanno inviato una lettera al governatore Enrico Rossi per "il riavvio, con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, di un percorso di dialogo e confronto".

Il documento è stato presentato ieri: nella sostanza  si chiede di poter valutare nuovi dati, rimane il no alla pista parallela "incompatibile sotto il profilo ambientale e della pianificazione urbanistica" col Parco della Piana, e si rimarca che il termovalorizzatore di Case Passerini "é la priorità assoluta" per il territorio, da non "mettere a rischio", ha sottolineato  Gianassi, con una ipotesi per Peretola "che sicuramente ha un impatto non studiato e non previsto" dalla valutazione d'impatto sanitario fatta a suo tempo per il termovalorizzatore.
Toni battaglieri quelli del Pdl di Pisa, che oggi ha espresso "assoluta contrarietà all'ipotesi di fusione tra le due società che gestiscono gli aeroporti di Pisa e Firenze e alla realizzazione, con denaro pubblico, in forma diretta o indiretta, di una seconda pista per Peretola". Pronunciamento che, a detta del coordinatore provinciale Piero Pizzi, sarebbe condiviso anche dal coordinamento regionale del partito: se Adf vuole una pista più performante "può farsela finanziandola con risorse proprie, senza chiedere un centesimo però ai toscani", rimarcano i consiglieri Pdl, criticando l'idea di Rossi di "entrare nel capitale sociale di Adf e spendere 200 milioni di euro di soldi pubblici nella nuova pista".
 

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