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Caso Forteto: la commissione d'inchiesta regionale avvierà le audizioni

Mugnai: "Azione volta a rendere sempre più efficienti l'affidamento di minori". Bambagioni: "Far emergere eventuali comportamenti sbagliati perché non si ripetano in futuro"

Hanno preso il via ieri pomeriggio i lavori della commissione regionale d’inchiesta sull’attività di affidamento dei minori a comunità e centri di accoglienza. La commissione ha definito il programma dell’attività, sulla base di una proposta del presidente della commissione Stefano Mugnai (Pdl), che prevede una serie di audizioni: sulla vicenda del Forteto, saranno invitate l’associazione delle vittime, l’associazione “Il Forteto” e la fondazione “Il Forteto”. Sarà quindi la volta dei soggetti istituzionali interessati in attività di tutela dei minori: il garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, assessori e dirigenti della Regione competenti in materia, il Tribunale dei Minori; i responsabili dei centri di affidamento, dei servizi sociali delle Asl e delle Società della salute, i responsabili di associazioni e comunità che si occupano di affidamento dei minori in Toscana e le associazioni di famiglie affidatarie di minori.

Il presidente Stefano Mugnai – il vicepresidente è Paolo Bambagioni (Pd), la consigliera segretaria è Maria Luisa Chincarini (Idv), gli altri membri della commissione sono Dario Locci (Gruppo misto) e Monica Sgherri (capogruppo di Fds-Verdi) –, nell’illustrare la proposta di programma, ha ricordato i compiti e il campo d’azione, chiaramente definiti, della commissione appena istituita. “Registro un clima di grande collaborazione e senso di responsabilità – ha spiegato Mugnai a conclusione della seduta – rispetto al lavoro difficile e delicato che ci aspetta. Rilevo la necessità di procedere attraverso decisioni le più possibili condivise. C’è da parte di tutti una percezione chiara dell’obiettivo che ci siamo posti: fornire attraverso il nostro lavoro di inchiesta una serie di indicazioni utili a rendere sempre più efficienti le attività di affidamento di minori nella nostra regione, partendo anche dalle criticità che sono emerse e stanno tuttora emergendo dalla vicenda del Forteto. Sarà nostro compito – ha concluso Mugnai – acquisire informazioni ed elementi di conoscenza diretti su tutti questi aspetti, senza sovrapporci, nel caso della vicenda del Forteto, all’attività giudiziaria in corso”.

“Nel prendere atto che la decisione di occuparsi di questi temi è stata presa su iniziativa di tutti i gruppi consiliari, non sfugge a nessuno che l’argomento è tra i più delicati”, osserva il vicepresidente Paolo Bambagioni. “È nostra intenzione – prosegue – acquisire tutti i dati per far emergere eventuali errori nei comportamenti, senza alcun intento di nascondere qualcosa. Si tratta di minori, di vite di ragazzi in difficoltà, bisogna capire quello che è accaduto, per evitare che accada di nuovo in futuro. Senza che questa indagine diventi un pretesto per accusare tutte quelle persone che in questi anni hanno sostenuto in buona fede l’attività economica e l’esperienza della comunità del Forteto”.     

La commissione, come è noto, nasce infatti in conseguenza della vicenda del Forteto, oggetto di indagini della magistratura per maltrattamenti e violenze, e risponde alla necessità di un’accurata valutazione dell'efficacia delle politiche regionali in materia dell’affidamento dei minori alle comunità. L’istituzione della commissione, richiesta da una serie di consiglieri di tutti i gruppi, ha preso le mosse dalla legislazione regionale nell’ambito delle politiche per i minori, ricordando che in quell’ambito rientra anche l’emanazione di indirizzi per “l’affidamento temporaneo a famiglia, a servizi residenziali socio-educativi e le altre tipologie di affidamento” (emanati con deliberazione della Giunta del febbraio 2006).
 

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